Lotta, gol e un gesto che vale più di mille parole - Vlahovic ha reso chiaro il pensiero con l'esultanza del secondo gol, quello poi annullato dal Var per un fuorigioco millimetrico. Per giocare alla Juve servono le pa**e, quelle che ha dimostrato di avere durante la partita e nell'arco della stagione. Un'esultanza quasi liberatoria dopo un digiuno di appena tre gare e un momento delicato della squadra.
Vlahovic e il carattere da Juve
I bianconeri venivano da un periodo complicato, con due vittorie in quindici gare, ma per una notte ha ripreso la marcia. Lo ha fatto per riconquistare un trofeo che mancava da tre anni, lo stesso vinto da Pirlo sempre contro la Dea. E per sfide come queste serve un carattere come quello di Dusan. Vlahovic ha messo le cose in chiaro sin dal primo minuto. E al 4' ha realizzato la rete che è valsa la conquista della Coppa Italia.
La sua diciottesima in stagione, in trentasei partite. La media di un gol ogni due match. Dopo il triplice fischio ha ricevuto anche il premio MVP e ha caricato tutto l'ambiente: "Penso già ad altri trofei. L'anno prossimo dobbiamo pensare a vincere tutto perché siamo la Juventus e il DNA di questo club chiede questo".