TORINO - Cristiano Giuntoli, direttore tecnico della Juve con studi e passioni da architetto, sa perfettamente che qualsiasi nuova costruzione non può prescindere da basi solide. Nel calcio è lo stesso. Per avere una grande squadra, serve partire con un portiere forte, già, il numero uno, la prima mattonella. E allora, nella Juventus del futuro, ovvero della prossima stagione, la squadra di Thiago Motta vedrà la propria porta difesa dal portiere premiato come il più forte della Serie A, Michele Di Gregorio.
Mercato: perché sul portiere?
Sul perché andare a muoversi sul mercato in un ruolo ampiamente coperto con Szczesny e Perin (seppur in scadenza a giugno 2025) la risposta è duplice, con radici che si diramano nell’aspetto tecnico e psicologico. Cominciamo dal secondo. In un ruolo così basilare come quello del portiere, sul quale si basa buona parte della fiducia del resto di una squadra chiamata a sposare un progetto tecnico nuovo, è fondamentale poter contare al 100% sul numero uno. Che creda fortemente nei principi di gioco e nella bontà del progetto tecnico. Un progetto che la Juventus vuole connotare con un fattore base: contare su giovani italiani stramotivati e caricati dall’idea di dover trascinare la nuova Juventus. E veniamo all’altro aspetto, ovvero quello tecnico: Di Gregorio è uno dei migliori portieri non solo con le mani ma pure con i piedi. Che utilizza con una frequenza tipica dei difensori. Ed è anche questo uno dei motivi per cui è stato indicato da Thiago Motta come il più gradito per interpretare il ruolo di portiere della prossima Juventus. I dati che potete leggere a fianco nella tabella riportano come con il modulo del Monza targato Palladino, nell’ultima stagione mediamente abbia fatto il 50% di passaggi in più di Szczcesny. Tocchi “straordinari” che confermano la sua attitudine a disimpegnarsi senza problemi con i piedi che peraltro, come testimoniano le mappe colorate, gli permettono di diventare all’occorrenza un secondo regista in grado di raggiungere con precisione nella profonda trequarti avversaria le proprie punte. Sul fatto che Di Gregorio possa diventare un portiere top anche in un big club gli esperti sono d’accordo. Tutti gli ex portieri interpellati nelle ultime settimane di campionato si sono espressi all’unanimità.
Il futuro di Perin
Dunque la scelta di Di Gregorio porterà la Juventus a giocare con un uomo in più..., nel senso che avrà a disposizione undici giocatori in grado di usare i piedi con cognizione di causa. Del resto la costruzione dal basso, marchio di fabbrica del calcio made in Thiago Motta, non può prescindere dalla presenza di un numero 1 molto abile nel tocco di palla. Certo è che la rivoluzione in porta della Juventus comporterà la possibile/probabile partenza di almeno uno tra Szczesny e Perin. Per il portiere di Latina comincia a soffiare forte il vento delle notizie che vorrebbero la Fiorentina molto interessata a lui. I Viola si mettono dunque in scia dopo il Parma che si era mosso per corteggiarlo ma la sensazione è che a fronte di una vera e propria offerta del club di Commisso, il portiere bianconero non avrebbe dubbi sull’accettare visto che ha maturato il convincimento di vivere un’esperienza diversa, da protagonista e non più da secondo dopo aver morso il freno a lungo.