Lo Stadium cambia e dà ossigeno ai bilanci: l’ultima mossa della Juve

L’impianto bianconero, primo di proprietà per una società italiana di calcio, da quando è stato inaugurato 13 anni fa ha visto aumentare la propria importanza. E adesso si evolve

TORINO - Spesso ci si riempie la bocca con “cultura dello sport”, che regala sempre un bell’effetto. Il problema è che c’è chi sa perfettamente di che cosa si tratta, ma c’è anche chi proprio non riesce a capirne il significato. La parola cultura spaventa non pochi quando la si abbina al termine sport. Soprattutto in Italia. Strano ma vero. Anche se alle Olimpiadi e ai Mondiali le medaglie degli azzurri stanno aiutando, - generazioni di campioni dopo generazioni -, a far passare nell’immaginario collettivo degli italiani il concetto che lo sport è portatore di valori strapositivi, non limitati alla gioia che sa regalare il trionfo.

E dire che l’abbinata mens sana in corpore sano non è proprio degli ultimi giorni, risale ai tempi dei latini. Bene, una rappresentazione plastica di cultura dello sport la offre la Juventus, con il suo Allianz Stadium. La casa dove gioca le partite interne ma non solo, molto di più. Perché l’impianto si sta rivelando, anno dopo anno, stagione dopo stagione, un valore aggiunto anche per la città di Torino e non solamente per il fatto che ha riqualificato una zona della città che definire degradata significa mistificare la realtà. Perché lo Stadium, man mano che la stessa Juventus ha saputo sfruttarne tutto il potenziale con le diverse opportunità che offre, si è trasformato come un polo capace di attirare anche altri eventi oltre alle partite della squadra bianconera.

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Quanti eventi all'Allianz Stadium

Inaugurato nella stagione 2011/12, quindi 13 anni fa, ha cominciato a ospitare match della Nazionale azzurra a partire dal 2013, quindi nel 2014 la finalissima di Europa League (sfiorata dalla Juventus allenata da Antonio Conte che si fermò in semifinale per mano del Benfica) e la finalissima di Champions League femminile nel 2022 disputata tra Barcellona e Lione con la vittoria delle francesi. Domani, per la prima volta lo Stadium apre a una manifestazione non calcistica con l’appuntamento del match di rugby tra l’Italia e nientemeno che gli All Blacks grazie a un accordo triennale con la Federazione rugby che dovrebbe portare prossimamente altri due match di cartello sullo stesso campo della Juventus. Il 12 gennaio, quindi, la finale della Kings World Cup, ovvero calcio ibrido spettacolarizzato con regole “all’americana” che coinvolgono il pubblico, chiamato durante il match a diventare protagonista con tirate di dadi giganti (in base al numero che esce si determina quanti giocatori devono rimanere in campo per ogni squadra).

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Allianz Stadium sempre più polivalente

Ma in futuro lo Stadium è destinato ad allargare i propri orizzonti e quindi nelle prossime estati diventerà teatro di concerti musicali con una capienza, grazie al prato, di poco meno di 40 mila spettatori. Introiti che permetteranno alla Juventus di dare altro ossigeno ai propri bilanci e nuova linfa attrattiva a Torino. Del resto il legame con la città il club bianconero da anni lo sta oliando grazie anche a una “costola” dell’Allianz Stadium, ovvero il JMuseum che sorge a fianco dell’impianto. Dal 2012, quando venne inaugurato, ha saputo diventare uno dei punti più visitati sotto la Mole e ora è il sesto museo cittadino più visto, nonchè il 49° tra i musei in Italia secondo la graduatoria stilata in primavera dal periodico mensile Il Giornale dell’Arte: confermando così l’ascesa del museo bianconero, che ha migliorato la posizione 61 ottenuta nel 2023. E nel 2023 i visitatori erano stati 147.330, con un incremento del 16% rispetto al 2022.

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L'esempio dello Stadium

La Juventus ha quindi voluto legarsi al territorio torinese creando sinergie con gli eventi più importanti che si sono disputati negli ultimi anni. Ad esempio il progetto Artissima Junior nel contesto della Fiera Internazionale, diverse mostre presso lo Juventus Museum (legate alle ATP Finals di tennis, alle Final Eight di basket, al rugby, così come altre esposizione temporanee realizzate grazie alla collaborazione con enti museali come GAM, Museo del Cinema e MAUTO). Da non sottovalutare infine il fatto che lo stadio, grazie alla flessibilità della maggior parte delle proprie sale interne, ospita ogni anno circa 60 eventi di diversa natura, nelle giornate in cui non si gioca a calcio: da feste a cene e meeting aziendali per non citare alcuni convegni non necessariamente legati al mondo dello sport. Che, va ribadito per i più distratti... è anche cultura. E lo Stadium, con le declinazioni che offre, ne è un esempio pratico e tangibile.

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TORINO - Spesso ci si riempie la bocca con “cultura dello sport”, che regala sempre un bell’effetto. Il problema è che c’è chi sa perfettamente di che cosa si tratta, ma c’è anche chi proprio non riesce a capirne il significato. La parola cultura spaventa non pochi quando la si abbina al termine sport. Soprattutto in Italia. Strano ma vero. Anche se alle Olimpiadi e ai Mondiali le medaglie degli azzurri stanno aiutando, - generazioni di campioni dopo generazioni -, a far passare nell’immaginario collettivo degli italiani il concetto che lo sport è portatore di valori strapositivi, non limitati alla gioia che sa regalare il trionfo.

E dire che l’abbinata mens sana in corpore sano non è proprio degli ultimi giorni, risale ai tempi dei latini. Bene, una rappresentazione plastica di cultura dello sport la offre la Juventus, con il suo Allianz Stadium. La casa dove gioca le partite interne ma non solo, molto di più. Perché l’impianto si sta rivelando, anno dopo anno, stagione dopo stagione, un valore aggiunto anche per la città di Torino e non solamente per il fatto che ha riqualificato una zona della città che definire degradata significa mistificare la realtà. Perché lo Stadium, man mano che la stessa Juventus ha saputo sfruttarne tutto il potenziale con le diverse opportunità che offre, si è trasformato come un polo capace di attirare anche altri eventi oltre alle partite della squadra bianconera.

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