MILANO - Italia paese di santi, poeti e navigatori, non di stadi. Con qualche significativa eccezione: mentre si infervora il dibattito su impianti vecchi e da rifare, la Juventus guarda il resto della Serie A con l’occhio di chi si è mosso in anticipo. Lo Stadium, per la società bianconera, è un fiore all’occhiello in un contesto desolante se si pensa al resto d’Italia. Ma anche l’impianto torinese, inaugurato nel 2011, ha bisogno di tenersi al passo con i tempi. Il futuro, però, non prevede un ampliamento rispetto alla capienza da 41.507 posti. Lo ha spiegato Francesco Gianello, Facilities Management Director della Juventus e Presidente di Essma (European Stadium and Safety Management Association), intervenuto in occasione dell’evento “Infrastrutture e Sport: una ricchezza per il Paese” organizzato da PWC con Calcio e Finanza: "Non stiamo lavorando per ampliare la capienza dello stadio, ma stiamo ragionando sull’evoluzione di uno stadio di nuova generazione: a differenza degli stadi precedenti, che sono rimasti uguali per decine di anni, c'è una costante necessità di aggiornamento".
