Retroscena Giuntoli: nuovo clima Juve. E le voci su Conte, Manna e Tognozzi…

Nei primi giorni di Tudor a Torino è forte la presenza del dirigente, adesso più libero anche con i giocatori

TORINO - In un momento di crisi e soprattutto quando cade un governo, c’è bisogno di compattezza e pure di far sentire la presenza di chi, investito di un determinato potere, possiede i gradi per comandare. E Cristiano Giuntoli non viene meno ai doveri di un assennato capo: vicino alla truppa, ma soprattutto sempre al fianco del nuovo generale, dopo che è stato deposto il precedente. Alla Continassa la presenza del direttore tecnico è costante: non è certo una novità, ma in queste ore è ancora più importante. Chi lo conosce sa che sta dispensando fiducia e ottimismo, capendo perfettamente la delicatezza del momento bianconero: nessuno ha il polso della situazione più di Giuntoli in questa fase, lui stesso sa quanto le prossime nove partite possano decidere il futuro non solo del gruppo squadra e dello staff tecnico. I tifosi hanno mostrato perplessità sull’operato e sulla presenza dei dirigenti all’interno dell’ambiente bianconero: il dt risponde così, di fatto accompagnando come un’ombra Tudor in questi primi tre giorni alla guida della sua squadra del cuore, ma prima ancora di un top club che deve assolutamente qualificarsi alla prossima Champions League per centrare l’obiettivo vitale della stagione.

 

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Giuntoli e il continuo confronto con Tudor

Ed è facile immaginare che, impegni permettendo, Giuntoli sarà al fianco di Tudor anche domani all’ora di pranzo, quando il nuovo tecnico juventino verrà ufficialmente presentato ai media all’Allianz Stadium: confronti continui, anche a cena, tra il dt bianconero, l’allenatore croato e i rispettivi collaboratori più stretti per calarsi nella realtà della Juve attuale e nei problemi (non pochi, del resto altrimenti non sarebbe saltato Motta) da risolvere, tra urgenze, priorità e scelte necessarie. È fondamentale, dall’esterno ma anche dall’interno, che ci sia la percezione di una dirigenza sul pezzo e perfettamente in sella: sotto questo punto di vista c’è la sensazione, dalle parti della Continassa, che il clima sia cambiato pure in tale aspetto. Del resto quando ci sono le crisi e qualche testa inesorabilmente salta, alcune certezze cominciano a scricchiolare: l’estate può portare a cambiamenti più o meno significativi nell’universo bianconero e i risultati, come forse troppo spesso capita, saranno determinanti pure più di quanto sia lecito attendersi, considerando che la Juventus è alla prima stagione di un nuovo progetto.

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Juve, le "colpe" di Giuntoli

Giuntoli ha ovviamente avuto un peso specifico rilevante sulle decisioni della scorsa estate: dalla decisione di puntare su Motta - considerata quasi all’unanimità corretta a bocce ferme - alle scelte sul mercato, passando per i rapporti con lo spogliatoio. Normale che, in crisi, comincino a circolare voci più o meno fondate, ma di sicuro premature come quelle su un ritorno alla Continassa del tandem Manna-Tognozzi (con Conte?): la verità è che le nove partite che restano aiuteranno a dare delle risposte anche per i dirigenti. E compattare l’ambiente, anche con la presenza costante, è una più che buona base di partenza.

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TORINO - In un momento di crisi e soprattutto quando cade un governo, c’è bisogno di compattezza e pure di far sentire la presenza di chi, investito di un determinato potere, possiede i gradi per comandare. E Cristiano Giuntoli non viene meno ai doveri di un assennato capo: vicino alla truppa, ma soprattutto sempre al fianco del nuovo generale, dopo che è stato deposto il precedente. Alla Continassa la presenza del direttore tecnico è costante: non è certo una novità, ma in queste ore è ancora più importante. Chi lo conosce sa che sta dispensando fiducia e ottimismo, capendo perfettamente la delicatezza del momento bianconero: nessuno ha il polso della situazione più di Giuntoli in questa fase, lui stesso sa quanto le prossime nove partite possano decidere il futuro non solo del gruppo squadra e dello staff tecnico. I tifosi hanno mostrato perplessità sull’operato e sulla presenza dei dirigenti all’interno dell’ambiente bianconero: il dt risponde così, di fatto accompagnando come un’ombra Tudor in questi primi tre giorni alla guida della sua squadra del cuore, ma prima ancora di un top club che deve assolutamente qualificarsi alla prossima Champions League per centrare l’obiettivo vitale della stagione.

 

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