TORINO - Non sarà una Juve di incedibili, ma per qualcuno un’eccezione si può pure fare. Soprattutto se forte. Ancor di più se futuribile. Ecco allora che l’identikit calza a pennello, come un vestito su misura: Khephren Thuram non solo sarà il grande presente della squadra di Tudor, ma rischia di diventare un perno per il futuro. Per il francese, una volta completate tutte le priorità del momento, che vanno dalla definizione dei prolungamenti di McKennie (non semplice) a quello di Yildiz (già definito), si ragionerà presto su un rinnovo tattico. Un po’ per darsi forza contrattuale, quasi a vicenda. Un bel po’ per ribadire al calciatore quanto centrale dovrà diventare nel contesto juventino. Tutti gli esami sono stati in fondo superati: KT ha stregato ogni componente bianconero, sia per professionalità, sia per la qualità espressa in mezzo al campo. Un dato chiarisce in maniera spettacolare la sua duplice indole: per dribbling riusciti, dopo il numero 10 turco, tra i bianconeri c’è il francese in maglia 19. Al suo arrivo, papà Lilian non aveva usato mezze misure, né temuto di caricarlo di troppe pressioni: "Guarda che la Juventus rappresenta la miglior squadra del mondo", il suo modo di caricarlo. Poi un consiglio, più affettuoso, da genitore e molto meno da calciatore che certe orme le aveva già calcate: "Approfitta di ogni momento".

Thuram si è preso la Juve
Tra gli alti - tanti - e i bassi, specialmente quando Thiago Motta l’aveva relegato a primo sostituto, Thuram non solo ha mantenuto la promessa fatta a suo padre, ma ha saputo andare oltre. A 24 anni, alla prima stagione juventina, si è caricato sulle spalle l’intera squadra, in particolare quando non girava, e non certo per colpa sua. Gli errori ci sono stati, ma oggi vengono visti quasi come una benedizione. Hanno dato infatti una traccia sulla quale lavorare. E forte. Aspettando l’evoluzione del mercato, la Juve intanto ha ribadito a chi sta intorno al ragazzo che un posto non solo gli sarà garantito, sarà inoltre irrobustito. Presto. Probabilmente dopo l’inizio della stagione. Con un segnale tanto concreto quanto efficace: l’idea è quella di stare insieme ancora a lungo, allungando almeno di un anno l’attuale accordo fino al 2029 e rivedendo le cifre dello stipendio, oggi sui 2 milioni annui.
La Juve vuole blindare Thuram
Non esattamente un ingaggio da top player inamovibile, e può farsi spia d’allarme per le big che potrebbero presto mettere gli occhi su di lui. Un anno dopo, in effetti, per il Milan può essere considerato un rimpianto. Mentre sul centrocampista ha messo gli occhi pure il Psg, con un centrocampo stellare ma in realtà senza uno come Khephren in rosa. Passare tra un anno, a ogni modo. Oggi la saracinesca non è mai stata alzata, non per lui. E KT non è assolutamente in vetrina. Anzi: è al riparo, al sicuro, almeno in questa fase di mercato. Poi verrà fuori. Perché, diversamente dalla precedente gestione tecnica, quella di Igor Tudor prevede il francese al fianco di Manuel Locatelli, e magari con un uomo di corsa in più nelle rotazioni. Così anche da sganciare l’ex Nizza in zona gol, l’elemento in cui concentrerà tanto del suo prossimo futuro bianconero. Nella scorsa annata è arrivato a quota 5, con 8 assist, di cui 2 al Mondiale per Club. Tanta roba. E può arrivarne ancora parecchia da questa fiducia dilagante e dalle idee di Igor pronte a prendere il largo senza l’assillo di una squadra da salvare. Nel mentre, e nel mare in tempesta, Thuram ha comunque dimostrato di poter navigare. In maniera concreta. Come gli diceva papà Lilian: la Juve è dove l’oggi si fa subito domani. Non si accontenterà.
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