David, scossa Juve: tocca battere la concorrenza. Anche se Tudor…

Tornare Re David! L’ex Lilla, che non segna dalla prima di campionato, è l’uomo più atteso dai tifosi bianconeri

Tre nomi, tre storie. Tre destini, quelli di Jonathan David, Dusan Vlahovic e Luis Openda. Una maglia sola, o forse due. Già, perché Igor Tudor ragiona su soluzioni differenti per dare una scossa offensiva alla Juve. E non esclude niente, batte ogni pista. Poi parla a tutti i suoi attaccanti. Sa che il suo è un ruolo delicato: al momento ha tre uomini per un posto soltanto. Quando si parla d'attacco, poi, è chiaro che venga fuori anche l'ego del campione. La voglia di primeggiare in un ruolo che non conosce mezze misure, anche nel calcio delle cinque sostituzioni: chi gioca è il titolare, chi entra deve rubare la merenda al compagno. Jonathan David ne è perfettamente consapevole. Non può avergli fatto piacere la panchina contro l'Atalanta. Zero minuti, dopo l'esclusione dall'undici iniziale anche dalla sfida contro il Verona. Non sono facili da digerire, ma il canadese non si è scomposto. La Juve per lui è stata anche un'uscita dalla comfort zone del Lilla. Lì, dove era l'imperatore e tutti i compagni erano inevitabilmente sudditi. Dipendenti dai suoi gol e dalle sue giocate, dai suoi guizzi anche nelle partite più complicate. E persino in Europa: David ha già la patente di chi determina in Champions League. Ora deve solo aggiornarla, a Torino. Ripartendo dal Villarreal: può essere l'uomo giusto per sfondare il muro da subito.

Si aspetta il miglior David

I tifosi lo stanno aspettando: è chiaro che tutti si aspettassero di più da lui, che probabilmente non immaginava una concorrenza così folta nel suo ruolo, vista la piega che stava prendendo l'estate di Vlahovic. Dusan non è andato, ma è rimasto. In più si è aggiunto Openda: non proprio un salotto accogliente per David. Proprio questi imprevisti, però, possono diventare una manna dal cielo per rafforzare convinzioni e condizione fisica. La Juve aspetta il miglior David possibile, l'uomo che voleva mezza Europa e che alla fine ha scelto Torino per assecondare i sogni che l'hanno accompagnato sin da bambino. Ora deve dimostrare di meritare questa maglia. Con la lingua che conosce meglio di tutte: quella del gol. Già a partire dal Villarreal. Con lui possono giocare due trequartisti alle spalle, ma anche lo stesso Vlahovic, in un attacco a due che Tudor ha iniziato a studiare.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Openda deve far capire di che pasta è fatto

Solo in mattinata Igor capirà se i tempi siano già maturi per mostrarlo al mondo, per dare forma alle prove da laboratorio degli ultimi giorni. A prescindere dallo schieramento, però, David ci sarà. Ha già convertito in rabbia positiva le ultime due scelte del tecnico. Digerite a fatica, mandate giù per il suo bene e per quello del collettivo. Tudor gli ha spiegato tutto, non si è mai sottratto al confronto e adesso aspetta risposte, da un attaccante che ancora non ha fatto capire di che pasta sia fatto. Si potrebbe dire lo stesso di Openda, ma lo status internazionale di David e il colpo piazzato dalla Juve in estate inevitabilmente alzano l'intensità delle luci su Jonathan. Tudor sull'intero reparto è stato sibillino: “Champions ideale per David? Ma anche per Vlahovic e Openda. A chi non piacerebbe vederli tutti e tre insieme? Ma la partita dura 90 minuti e il campo è lungo cento metri, ci sono anche aspetti fisici da valutare. Tutti e tre insieme spero che succeda raramente, vorrebbe dire che siamo in svantaggio”. Eppure non esclude nemmeno quello, giusto per inquadrare la complessità di una materia ancora oscura per Tudor.

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Tre nomi, tre storie. Tre destini, quelli di Jonathan David, Dusan Vlahovic e Luis Openda. Una maglia sola, o forse due. Già, perché Igor Tudor ragiona su soluzioni differenti per dare una scossa offensiva alla Juve. E non esclude niente, batte ogni pista. Poi parla a tutti i suoi attaccanti. Sa che il suo è un ruolo delicato: al momento ha tre uomini per un posto soltanto. Quando si parla d'attacco, poi, è chiaro che venga fuori anche l'ego del campione. La voglia di primeggiare in un ruolo che non conosce mezze misure, anche nel calcio delle cinque sostituzioni: chi gioca è il titolare, chi entra deve rubare la merenda al compagno. Jonathan David ne è perfettamente consapevole. Non può avergli fatto piacere la panchina contro l'Atalanta. Zero minuti, dopo l'esclusione dall'undici iniziale anche dalla sfida contro il Verona. Non sono facili da digerire, ma il canadese non si è scomposto. La Juve per lui è stata anche un'uscita dalla comfort zone del Lilla. Lì, dove era l'imperatore e tutti i compagni erano inevitabilmente sudditi. Dipendenti dai suoi gol e dalle sue giocate, dai suoi guizzi anche nelle partite più complicate. E persino in Europa: David ha già la patente di chi determina in Champions League. Ora deve solo aggiornarla, a Torino. Ripartendo dal Villarreal: può essere l'uomo giusto per sfondare il muro da subito.

Si aspetta il miglior David

I tifosi lo stanno aspettando: è chiaro che tutti si aspettassero di più da lui, che probabilmente non immaginava una concorrenza così folta nel suo ruolo, vista la piega che stava prendendo l'estate di Vlahovic. Dusan non è andato, ma è rimasto. In più si è aggiunto Openda: non proprio un salotto accogliente per David. Proprio questi imprevisti, però, possono diventare una manna dal cielo per rafforzare convinzioni e condizione fisica. La Juve aspetta il miglior David possibile, l'uomo che voleva mezza Europa e che alla fine ha scelto Torino per assecondare i sogni che l'hanno accompagnato sin da bambino. Ora deve dimostrare di meritare questa maglia. Con la lingua che conosce meglio di tutte: quella del gol. Già a partire dal Villarreal. Con lui possono giocare due trequartisti alle spalle, ma anche lo stesso Vlahovic, in un attacco a due che Tudor ha iniziato a studiare.

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