Yildiz, esame Bernabeu col 10 "da sogno". E un messaggio che fa respirare i tifosi

Il ruggito di Kenan, dopo il gol alla Del Piero col Borussia: "Sono io che faccio il numero. Giocare a Madrid un sogno che si avvera, daremo battaglia ovunque"

TORINO - La carriera di Kenan Yildiz si snoda in mezzo ad un corridoio stretto, arredato diversamente da un lato e dall’altro. Da una parte c’è la consapevolezza e appesi ci sono i quadri delle maglie numero 10 del passato juventino, oltre ai tanti ritagli di giornale con le foto di Del Piero che il giovane turco si porta dietro dall’infanzia. Dall’altra c’è la leggerezza, specchi fissati al muro dove guardarsi e ripetersi che, alla fine, si parla di calcio, della propria passione, di quello più piace fare nella vita. È l’ambizione a spingerlo in avanti, passo dopo passo; mentre, invece, nessuno spazio viene concesso alle pressioni che si trasformano in zavorre di piombo per la mente e per le gambe. La questione è quella che lo accompagna dal momento dell’annuncio: sarà in grado di reggere la 10 della Juventus?

"Il numero 10 è il sogno di ogni bambino"

Come l’ha vissuta la racconta lui stesso ai microfoni dell’Uefa: «All’inizio ho pensato: “Oh mio Dio, sarò in grado di farcela?”. Ma dopo, non gli ho dato troppo peso. Semplicemente, volevo quel numero, per brillare e divertirmi. E se devo essere sincero, il numero non gioca, sono io che lo faccio. Perciò voglio sempre dare tutto e mostrare ciò di cui sono capace. Spero che finora sia andata bene e voglio continuare così». Dici 10 della Juventus e il pensiero è immediato a Del Piero, paragone che Yildiz rifugge: «È una sensazione fantastica. La maglia numero 10 è il sogno di ogni bambino e ora la indosso sulle mie spalle, in un club del genere. Dico sempre che non mi piacciono i paragoni tra me e lui, perché lui è una leggenda, ha finito la sua carriera, mentre io sono appena all’inizio. Voglio costruire la mia storia».

"Sto facendo del mio meglio"

Lo stesso tema, Yildiz lo affronta in un messaggio inviato nel prestigioso contesto del premio internazionale “Eccellenza del Mediterraneo 2025” che lo ha premiato, insieme a José Mourinho, «Per la sua eccellenza sportiva, il suo spirito positivo e il contributo a un’idea di sport che promuove inclusione, dialogo e identità mediterranea». E lui ha detto: «Sto facendo del mio meglio per rappresentare la 10 al meglio e dare sempre il massimo». Messaggi a distanza e abbracci reali, le strade di Del Piero e Yildiz si sono già incrociate in diverse occasioni, disegnando un percorso che ai tifosi bianconeri sembra prendere le fattezze di un cuore.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Sulle orme di Alex, dopo Dortmund il Bernabeu

In questo hanno aiutato le giocate in campo, il gol di Yildiz contro il Borussia Dortmund, per esempio, così simile a quello del 13 settembre 1995 che diede il via alla saga dei gol alla Del Piero. E chissà che non possa ripetersi anche al Bernabeu, lì dove Pinturicchio fu onorato di una storica standing ovation: «Ogni bambino sogna di giocare in quello stadio. Credo sia uno dei più belli del mondo e poterci giocare ora è come un sogno che si avvera. E affrontare un club del genere in Champions League è semplicemente incredibile. Spero che andrà tutto al meglio e mi auguro di giocare una grande partita».

"Champions motivazione. Sono convinto..."

La competizione europea, vetrina per eccellenza dei migliori talenti del continente: «E’ una grande motivazione, ma io mi concentro sempre su me stesso. Non amo molto i paragoni. Io sono io, non sono simile a nessuno. Ecco perché guardo solo a me stesso». Non guarda agli avversari, ma guarda alla squadra, allo spogliatoio, anche nel contesto di un premio individuale: «Un ringraziamento speciale va anche ai miei compagni di squadra e all’allenatore, perché non lo vedo solo come il risultato di uno sforzo individuale. È un impegno collettivo, perché lottiamo insieme in campo». Infine, un messaggio ai tifosi che, di questi tempi, è come tirare su la testa dall’acqua dopo una lunga apnea: «Sono assolutamente convinto che daremo battaglia sia in Serie A che in Champions League in questa stagione».

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TORINO - La carriera di Kenan Yildiz si snoda in mezzo ad un corridoio stretto, arredato diversamente da un lato e dall’altro. Da una parte c’è la consapevolezza e appesi ci sono i quadri delle maglie numero 10 del passato juventino, oltre ai tanti ritagli di giornale con le foto di Del Piero che il giovane turco si porta dietro dall’infanzia. Dall’altra c’è la leggerezza, specchi fissati al muro dove guardarsi e ripetersi che, alla fine, si parla di calcio, della propria passione, di quello più piace fare nella vita. È l’ambizione a spingerlo in avanti, passo dopo passo; mentre, invece, nessuno spazio viene concesso alle pressioni che si trasformano in zavorre di piombo per la mente e per le gambe. La questione è quella che lo accompagna dal momento dell’annuncio: sarà in grado di reggere la 10 della Juventus?

"Il numero 10 è il sogno di ogni bambino"

Come l’ha vissuta la racconta lui stesso ai microfoni dell’Uefa: «All’inizio ho pensato: “Oh mio Dio, sarò in grado di farcela?”. Ma dopo, non gli ho dato troppo peso. Semplicemente, volevo quel numero, per brillare e divertirmi. E se devo essere sincero, il numero non gioca, sono io che lo faccio. Perciò voglio sempre dare tutto e mostrare ciò di cui sono capace. Spero che finora sia andata bene e voglio continuare così». Dici 10 della Juventus e il pensiero è immediato a Del Piero, paragone che Yildiz rifugge: «È una sensazione fantastica. La maglia numero 10 è il sogno di ogni bambino e ora la indosso sulle mie spalle, in un club del genere. Dico sempre che non mi piacciono i paragoni tra me e lui, perché lui è una leggenda, ha finito la sua carriera, mentre io sono appena all’inizio. Voglio costruire la mia storia».

"Sto facendo del mio meglio"

Lo stesso tema, Yildiz lo affronta in un messaggio inviato nel prestigioso contesto del premio internazionale “Eccellenza del Mediterraneo 2025” che lo ha premiato, insieme a José Mourinho, «Per la sua eccellenza sportiva, il suo spirito positivo e il contributo a un’idea di sport che promuove inclusione, dialogo e identità mediterranea». E lui ha detto: «Sto facendo del mio meglio per rappresentare la 10 al meglio e dare sempre il massimo». Messaggi a distanza e abbracci reali, le strade di Del Piero e Yildiz si sono già incrociate in diverse occasioni, disegnando un percorso che ai tifosi bianconeri sembra prendere le fattezze di un cuore.

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