Cosa sta succedendo tra Elkann e Ardoino? Ecco la verità sull'aumento di capitale e il CdA

Ci sono attriti fra Juve e Tether? Chi rappresenterà Tether in Consiglio? Parteciperà all'aumento di capitale? Verranno ascoltate le idee di Ardoino? Le risposte!
Cosa sta succedendo tra Elkann e Ardoino?
Ecco la verità sull'aumento di capitale e il CdA

TORINO - Paolo Ardoino sta litigando con John Elkann? Alcuni comunicati e controcomunicati sono viaggiati nelle ultime ore e fanno pensare a un attrito fra Tether, la società di criptovalute di Ardoino, e la Juventus, della quale Tether stessa possiede l'11.5%. Ma cosa sta succedendo veramente. Proviamo a ricostruire le cose in modo semplice e uscendo dal finanziarese.


Tether parteciperà all'aumento di capitale?


Sì. L'aumento di capitale (del quale non è stato ancora ufficializzato nulla, ma di cui si parla da mesi) sarà del tipo ABB, ovvero una procedura semplificata e più rapida che lascia l'opportunità di partecipare agli investitori istituzionali e non ai piccoli azionisti. Tether è considerato un investitore istituzionale e, quindi, parteciperà, venendo contattato dall'istituto che curerà l'aumento di capitale (e ha già ricevuto rassicurazioni informali sulla partecipazione). La richiesta di Tether era di fare un aumento con un'altra modalità, che è stata respinta dal CdA bianconero, ma non vedrà il "peso" delle sue quote diluito.

 

Tether vuole due membri del CdA?


La richiesta di essere rappresentati da due membri nel Consiglio di Amministrazione è stata respinta, perché la legge ne prevede uno solo e il CdA della Juventus non vuole derogare a quel dettame legale. Anche in questo caso, non cambierebbe il "potere" di Tether all'interno di una società che è, comunque, controllata con il 78% dei voti da Exor.

 

Tether rischia di essere messo ai margini?


In realtà un dialogo fra Tether e Juventus è stato già avviato nei mesi scorsi e da parte della società bianconera c'è apertura per eventuali proposte di Ardoino e dei suoi uomini (in Consiglio andrà il dentista torinese, Francesco Garino, uomo di fiducia di Ardoino). Non si respira aria ostile e, d'altronde, il dialogo con gli azionisti di minoranza è sempre aperto. Logicamente, bisogna sempre tenere conto che la Juventus, per quanto quotata in Borsa, resta una società posseduta per il 67,5% delle quote e controllata con il 78% dei voti da Exor e questo è piuttosto indicativo di chi prende le decisioni finali. Il 7 novembre, tuttavia, si avrà un'assemblea forse un po' più frizzante del solito.

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