© Juventus FC via Getty ImagesLa famiglia più sportiva d’Italia è a Torino e si chiama Osakue. Di fratelli e sorelle campioni ce ne sono parecchi in giro, ma non in tre sport così differenti. E non a questi livelli. I primi a scoprire il cognome Osakue sono stati gli allenatori e le allenatrici dell’atletica, che una quindicina di anni fa hanno iniziato a registrare i progressi straordinari di una 14enne di nome Daisy: dalla velocità agli ostacoli, dal peso al disco, la piccola Osakue lasciava a bocca aperta tutti quelli che la vedevano allenarsi al campo della Sisport, perché eccelleva in tutto, finché Maria Marello non l’ha indirizzata ai lanci, fino a farla diventare la discobola azzurra più forte di sempre. Ora Daisy di anni ne ha 29 e nel suo curriculum ha due finali olimpiche. Nel frattempo è cresciuta la sorellina Angel, che è partita dal basket (prima in maglia Eridania, poi PMS), è passata per l’atletica e infine è stata scoperta dalla federazione sport invernali che l’ha convinta a provare lo skeleton. “Quando me ne hanno parlato la prima volta, non sapevo neppure cosa fosse – confessa la 22enne secondogenita di casa Osakue – una volta che lo provi però poi è difficile trovare qualcosa di così adrenalinico”.
Osakue punto fermo della Juve U17
Buttarsi a oltre 130 chilometri orari con il viso a pochi centimetri dalla pista ghiacciata non è una cosa per tutti, ma Angel non si è fatta spaventare e ora, dopo i podi in Coppa Europa, è in lizza per un posto nella squadra azzurra di Coppa del Mondo, con vista sui Giochi Olimpici di Milano-Cortina. Con due sorellone così che cosa può fare Denaly, il piccolino di casa? “Lui è sempre stato innamorato del pallone da calcio” racconta Daisy. “E giocava sempre anche in casa, distruggendo tutto” le fa eco Angel. Quegli allenamenti domestici, insieme all’esempio delle due sorelle maggiori, sono serviti: Denaly è cresciuto nel settore giovanile della Juventus e ora è uno dei punti fermi della difesa dell’U17 bianconera. Compiuti 16 anni il 22 settembre, intorno a lui c’è sempre più interesse tanto che l’agente Federico Pastorello – tra i n.1 del calciomercato mondiale – ha deciso di puntare su Osakue.
"Osakue ha una disciplina rara"
“La cosa che più mi piace di Denaly è la disciplina, rara in un ragazzo della sua età: lavora sempre per migliorare sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista tecnico-tattico – spiega Pastorello – E poi per me la sua famiglia è una sorta di marchio di garanzia”. In quella cameretta condivisa nella casa di Moncalieri sono cresciuti tre campioni. “Adesso ritrovarci tutti e tre insieme è un evento raro, perché c’è sempre uno dei tre in trasferta o in raduno – racconta Daisy, che prima di approdare in Fiamme Gialle ha studiato (e si è laureata) in Texas grazie a una borsa di studio da studentessa-atleta – e di certo non possiamo più trattare Denaly da piccolino, perché ci ha superato in altezza ed è quasi un metro e novanta”. La casa è un po’ più vuota ora per mamma Magdalin e papà Iredia che però possono sorridere orgogliosi: le bambine e il bambino che per anni hanno fatto crescere accompagnandoli da un campo all’altro stanno diventando sempre più grandi.
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