Questo Milan è una polveriera. Maldini e Boban verso l'addio

Gazidis ha contattato Rangnick delegittimando i due responsabili dell'area tecnica
Questo Milan è una polveriera. Maldini e Boban verso l'addio© www.imagephotoagency.it
MILANO - Tranquillità, questa sconosciuta. Al Milan non c’è pace. Anche in periodo relativamente calmo per le questioni di campo, con la squadra tornata, seppur con qualche alto e basso, in zona Europa League grazie al lavoro di Pioli e ai colpi di Rebic e Ibrahimovic, ecco arrivare l’ennesimo terremoto a livello dirigenziale. Che ci siano due anime all’interno del club rossonero, non è un mistero, ne abbiamo parlato spesso anche sul nostro giornale, ma se prima le voci di una spaccatura fra Gazidis e il duo Maldini-Boban erano periodiche e trovavano conferme in alcune dichiarazioni o azioni societarie sul mercato, adesso si ha una realtà conclamata, resa di fatto ufficiale dalle frasi di Zvonimir Boban a “La Gazzetta dello Sport”. L’ex campione croato, arrivato in estate su chiamata di Paolo Maldini per affiancarlo nella direzione dell’area tecnica, hanno scoperchiato il classico vaso di Pandora. Le due ex bandiere, infatti, non hanno per niente gradito di essere stati scavalcati dall’ad anglosudafricano che nel mese di dicembre ha avviato i primi contatti con Ralf Rangnick, attuale responsabile del gruppo sportivo e calcistico della Red Bull, ma soprattutto ex allenatore dei miracoli Hoffenheim e Lipsia. Contatti che, secondo più fonti, sarebbero scaturiti in accordi più che verbali per la posizione di allenatore per la stagione ’20-21 con un occhio anche all’area tecnica. Inevitabile che questa mossa di Gazidis, già in contrasto con Maldini e Boban per alcune operazioni di mercato, portasse allo scoppio dell’ultima bufera.

Le richieste di "Zorro"

Così, dopo le parole di Maldini ripetute in un paio di circostanze («Rangnick non è il profilo giusto da associare al Milan»), ecco le bordate di Boban. Frasi arrivate a una settimana di distanza da quelle di Gazidis che aveva dipinto un quadro, evidentemente errato, di grande coesione: «Per come la vedo io, l’unità significa condivisione, l’unità è rispetto - ha raccontato “Zorro” -. Con Gazidis abbiamo già parlato. Per il bene del Milan, è certamente necessario che il meeting con la proprietà avvenga al più presto. La proprietà deve essere chiara sia nel budget che negli obiettivi. Rangnick? Non averci avvisato è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan. Almeno quello che ricordavamo fosse il Milan». Inutile sottolineare come queste frasi rappresentino se non la fine di un rapporto, qualcosa di molto vicino. Sembra davvero difficile, oggi, poter ricomporre i cocci e vedere i tre viaggiare ancora insieme nella prossima stagione. A meno che... il confronto richiesto da Boban con la proprietà non riporti il sereno. Un incontro non con i manager di Londra del fondo statunitense, ma con Gordon Singer in persona. Senza questo confronto, difficilmente Maldini - descritto da persone a lui vicine comunque stanco da tempo per la situazione creatasi - e Boban proseguiranno. Il dirigente ha chiesto un faccia a faccia per chiarire il “conflitto” con Gazidis, capire chi deciderà il progetto tecnico e quali saranno i margini per il mercato. Di sicuro l’uscita di Boban non è piaciuta ai vertici di Elliott, anche se ieri la proprietà non ha voluto commentare ufficialmente l’intervista del croato.

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