Cardinale ha capito subito che Maldini è il Milan

Il nuovo proprietario del Milan dimostra di avere le idee chiare: "Per me era importante conquistare Paolo". Che, insieme con Massara, ha costruito il Milan scudetto e ha già in testa come rafforzarlo. Mentre Mister RedBird ha un chiodo fisso: "Un nuovo stadio di livello mondiale degno di un grande Milan"
Cardinale ha capito subito che Maldini è il Milan

Secondo Ipsos, l'istituto di sondaggi fondato nel 1975, con sede a Parigi e fra le più rinomate società internazionali di ricerche di mercato, il Financial Times, universalmente noto anche come FT, è uno dei marchi mediatici più affidabili al mondo nonché la più importante testata economica europea. Capite perché fosse espressamente diretta alla comunità globale del business sportivo l'intervista rilasciata a FT in qualità di neoproprietario del Milan, scandita da annotazioni molto positive del britannico quotidiano economico-britannico sul conto di Mister RedBird e corredata da un'intensa immagine di Paolo Maldini. In perfetto stile FT, l'intervista è stata scritta a quattro mani: James Fontanella-Khan e Sara Germano l'hanno firmata da New York; Arash Massoudi e Samuel Agini da Londra.

Gli alberi di limoni

Prima che si compisse il passaggio di proprietà da Elliott a RedBird, Maldini aveva chiesto lumi sul futuro suo e di Ricky Massara, avendo entrambi il contratto in scadenza il 30 giugno. Anche per questo motivo risulta alquanto significativo ciò che Gerry ha confidato al Financial Times: " Per me era molto importante conquistare Maldini. Abbiamo parlato per tre ore e mezzo. E' stato fantastico". FT definisce Paolo "uno dei più venerati capitani del Milan, oggi direttore tecnico". Cito testualmente il passo dell'intervista che riguarda il totem rossonero: "Circondato da alberi di limoni e su una distesa di prosciutto crudo e mozzarella innaffiati con lo spritz di Aperol, Cardinale ha rassicurato Maldini dicendo che è rimasto al centro del futuro di un club che era stato appena incoronato campione d'Italia per la prima volta dal 2011. A coronamento di quattro settimane di vorticose trattative, per Cardinale l'incontro con Maldini è stato anche una delicata introduzione alla politica spesso tesa del calcio italiano, una delle molteplici sfide che RedBird deve ora affrontare per rendere la sua proprietà un successo".

Il capolavoro del Capitano

Quando si riferisce al ruolo "centrale" di Maldini nel Milan campione d'Italia, Cardinale dimostra di avere capito subito la grandezza del capolavoro del Capitano - Paolo, come Baresi, come Rivera, capitano del Milan lo sarà per sempre - realizzato in due anni e mezzo, operando in simbiosi con Massara, allievo prediletto di Walter Sabatini, rispettando le esigenze di bilancio e coniugandole con l'abilità di scovare talenti ancora inespressi o semisconosciuti, ma potenzialmente destinati a una grande carriera (il nome di Rafael Alexandre da Conceição Leão può riassumere efficacemente la strategia adottata dagli uomini mercato rossoneri).

Il chiodo fisso

La chiarezza d'intenti di Cardinale riguarda anche la questione stadio. Non a caso, prima di mettere ufficialmente piede a Casa Milan, si è fatto accompagnare a Sesto San Giovanni per un sopralluogo sull'area dove potrebbe sorgere il nuovo impianto. "Un marchio delle dimensioni del Milan dovrebbe avere un'infrastruttura indicativa del suo valore calcistico e del suo potenziale globale. Il MIlan merita uno stadio di livello mondiale". Parole giuste.

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