Pioli insegue Capello, l’unico tecnico capace del bis al Milan

Se con i rossoneri centrasse il secondo scudetto consecutivo, entrerebbe nella storia. E strapperebbe la seconda stella all’Inter
Pioli insegue Capello, l’unico tecnico capace del bis al Milan© AC Milan via Getty Images

A due giorni dalla grande ripartenza del campionato, Stefano Pioli si trova nella scomoda posizione di favorito. Non tanto per meriti del Milan, il cui mercato, per una neo-scudettata, non può certo essere definito roboante, ma per le pesanti difficoltà palesate al momento dalle principali competitor, Juventus e Inter in testa, che hanno palesato difficoltà evidenti nelle amichevoli pre-season. Un ruolo, quello di favorito, del tutto inedito per il tecnico emiliano, che lo scorso anno ha vinto lo scudetto partendo da una comodissima situazione di outsider: nei pronostici della vigilia, Inter, Juventus e Napoli avevano tutte quotazioni maggiori. E quindi, meglio non girare troppo intorno alla questione: il Milan parte per ripetersi. Lo dicono i bookmaker, lo dicono i tifosi e lo dicono anche le ultime, convincenti prestazioni della squadra.

Solo Capello

Ma ripetersi, lo sappiamo bene, non sarà facile, in generale. E ancor meno nello specifico, trattandosi del Milan. Che nella sua storia ultracentenaria, solo in due occasioni è riuscito a rivincere il titolo. La prima volta agli albori della storia del calcio, nel 1906 e nel 1907. Ma tra un campionato e l’altro era però cambiato l’allenatore: dallo storico fondatore Herbert Kilpin a Daniele Angeloni. L’unico ad essersi ripetuto consecutivamente, dunque è stato Fabio Capello, capace addirittura di vincere ben tre scudetti consecutivi, tra il 1992 e il 1994. Insomma, nell’obiettivo di Pioli, quest’anno, c’è un traguardo che non è riuscito a ottenere il fior fiore dei tecnici italiani: da Nils Liedholm a Nereo Rocco, da Cesare Maldini ad Arrigo Sacchi, da Carlo Ancelotti a Massimiliano Allegri. Tutti allenatori sì scudettati, ma incapaci di ripetersi a distanza di un solo anno.

Altro obiettivo

Per Pioli, vincere il secondo scudetto consecutivo significherebbe entrare nella storia del Milan anche da un altro portone principale. Quello della seconda stella. Che di per sè potrebbe anche avere una valenza limitata, ma che nella fattispecie diventa invece una specie di guerra di religione, visto che è una corsa condivisa con l’Inter. Anzi, per dirla tutta, i nerazzurri erano stra-convinti di portarsela a casa già al termine dell’ultimo campionato, tanto erano convinti di avere la squadra più forte e la certezza della vittoria. Invece la beffa, sotto questo aspetto, è stata davvero doppia: non solo si sono visti scucire lo scudetto dalle maglie a opera del Milan, ma adesso si ritrovano il club rossonero appaiato nell’ultima tappa verso la conquista della seconda stella. Sfida nella sfida di una rivalità che è sempre più accentuata e che quest’anno, non bastassero tutte le altre questioni, potrà riproporre anche lo scontro Ibrahimovic-Lukaku, ammesso e non concesso che lo svedese, come da programma, torni disponibile dal 2023.

L’organico

Chissà se Pioli è soddisfatto della squadra che gli è stata messa a disposizione o se magari si immaginava, alla luce del trionfo della scorsa stagione, di meritarsi qualche acquisto in più rispetto ai giocatori che sono arrivati. Di certo, il tecnico ha dimostrato anche lo scorso anno di saper gestire le scelte della società con grande intelligenza: mentre tutti a gennaio si chiedevano il perché del mancato acquisto di un difensore e di una punta, lui si tirava su le maniche e preparava la volata che poi è valsa lo scudetto. Starà facendo così anche adesso, godendosi il buon impatto di De Ketelaere, ammirando le ottime indicazioni di Adli, aspettando che Origi faccia vedere in che condizioni è. E magari, di tanto in tanto, chiedendo a Maldini, ma sempre sottovoce, se da qui all’1 settembre arriverà ancora qualche rinforzo.

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