Suning e Redbird, tutte le strade per la seconda stella

Già oggi può arrivare il closing con Elliott: I New York Yankees e un fondo di Los Angeles affiancano Cardinale. Sul fronte Inter Zhang punta su un istant-team e blocca Acerbi
Suning e Redbird, tutte le strade per la seconda stella

Dal nostro inviato a Reggio Emilia
Il rischio è quello di dividere il cielo sopra San Siro tra investitori stranieri buoni (RedBird) e cattivi (Suning). Guardando acriticamente le notizie odierne, sarebbe facile fare uno più uno. Da una parte Gerry Cardinale si appresta al closing reclutando come investitori i New York Yankees e Main Street Advisors, fondo di investimento di Los Angeles di cui fa parte anche LeBron James, stella NBA, il producer Jimmy Iovine e il rapper Drake; dall’altra Steven Zhang stoppa l’acquisto di Francesco Acerbi, il difensore centrale chiesto espressamente da Simone Inzaghi (ma un piano C per il club, va ricordato: era l’ultimissima delle scelte) perché non intende aumentare il monte-ingaggi per il sostituto di Andrea Ranocchia che percepisce - al lordo - circa 2,8 milioni.
Va però ricordato come Suning abbia già dovuto digerire un mercato in uscita alquanto diverso da quanto prospettato: la proprietà aveva chiesto inizialmente un attivo da 80 milioni, poi si era “accontentata” di 60 ma dovrà attendere fine giugno perché sia centrato l’obiettivo, considerato che a oggi non si arriva neanche a 40 milioni di attivo. Questo vuol dire che Zhang ha accettato che i piani fossero rivisti in nome della competitività (è stato lui a togliere dal mercato Skriniar quando sarebbe stato più semplice svenderlo - secondo la quotazione che dà l’Inter del centrale - al Psg) nella speranza che “l’instant-team” costruito porti alla seconda stella.
D’altra parte il Milan di RedBird - che punta con decisione al 20° scudetto, come sottolineato pure da Stefano Pioli - non sarà molto diverso da quello di Elliott, come provano pure gli ultimi due acquisti dell’estate rossonera (Malick Thiaw e Aster Vranckx). L’idea degli americani è vincere costruendosi i campioni in casa. Il che, da una parte, rappresenta un progetto affascinante che ha già dimostrato di poter dare risultati, ma dall’altra nasconde il rovescio della medaglia. Non si fa peccato a pensare che presto, forse già nella prossima estate, Rafa Leao sarà sacrificato sull’altare di un’offerta irrinunciabile. Poi toccherà a Maldini e Massara trovare altri Leao per mantenere in vita questo circolo virtuoso, ma quando il portoghese - già oggi giocatore dominante nel nostro campionato - sarà all’apice della carriera, i tifosi del Milan saranno costretti ad ammirarlo in Premier. Chi oggi gongola vedendo Suning che blocca Acerbi, deve capire che pure le logiche di investimento degli americani mirano a finanziare il club dalle cessioni. Il tutto senza considerare che Zhang ha mani, piedi e portafogli legati dai diktat arrivati dal governo centrale. Un problema in più che a latitudini rossonere non hanno.

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