Milan, America rossonera: da LeBron James ai New York Yankees

Svelati altri investitori portati da Cardinale con RedBird: anche il rapper Drake e il produttore Iovine. Firme tra oggi e domani
Milan, America rossonera: da LeBron James ai New York Yankees

MILANO - Il Milan è pronto a passare nelle mani di Gerry Cardinale. È previsto nelle prossime ore (tra oggi e domani) il closing per il trasferimento del 99,97% delle azioni attualmente possedute da Elliott Management alla RedBird Capital, il fondo americano fondato dallo stesso Cardinale che acquisirà il club per 1.2 miliardi di euro. Sarà un momento ulteriormente storico, visto che nel corso degli ultimi cinque anni solari, sarà il terzo passaggio di proprietà dopo quello avvenuto nell’aprile 2017 dalla Fininvest al cinese Yonghong Li e poi, nel luglio 2018, con l’escussione del pegno da parte di Elliott che salvò finanziariamente il Milan, arrivato in condizioni economiche disastrose sotto la gestione di Mr. Li. Il nuovo Milan sarà molto “yankee” e sì, il gioco di parole è estremamente voluto perché stando a quanto rivelato dal Financial Times e con le successive conferme arrivate nel corso della giornata di ieri, tra gli investitori che Cardinale ha coinvolto nell’operazione Milan ci sono proprio i New York Yankees tramite la Yankees Global Enterprise e anche la stella dell’Nba LeBron James che attraverso il fondo Main Street Advisors di Los Angeles sarà coinvolto nel dossier Milan. Oltre a LeBron, anche stelle internazionali della musica come il rapper Drake e il produttore Jimmy Iovine sarebbero dentro l’investimento, che Gerry Cardinale ha portato avanti in gran silenzio, lavorando duro e non curandosi delle dicerie che si sono susseguite nel corso delle settimane in merito alla sua solidità finanziaria per chiudere l’operazione. Altri profili emersi e che hanno investito risorse personali nel progetto-Milan sono Ramzi Mussalim e Hugh Evans, rispettivamente Ceo/Managing Partner e Managing Partner del fondo americano Veritas Capital, che gestisce asset per 40 miliardi di dollari. Non confermati direttamente da RedBird, ma emersi con forza, anche altri due colossi statunitensi che dovrebbero partecipare all’operazione ovvero l’azienda ospedaliera Kaiser Permanente (fatturato da oltre 100 miliardi di dollari) e il fondo pensionistico della contea di Los Angeles denominato Lacers.

C’è Riccardo Silva

Nel pool di dieci investitori, c’è anche un tocco di Italia e di milanismo rappresentato da Riccardo Silva. Il manager milanese, che ha investito assieme al fratello, è amico di vecchia data della famiglia Cardinale oltre a essere proprietario dei Miami Fc, squadra nella quale ebbe una partecipazione anche Paolo Maldini, grande amico personale di Silva. L’imprenditore, milanista fino al midollo, può essere considerato una sorta di garante del progetto presso i tifosi rossoneri.

Nuova era

Il nuovo corso americano del Milan, reso possibile dalla restaurazione effettuata da Elliott a livello aziendale e dal lavoro di Paolo Maldini, Ricky Massara e Stefano Pioli per l’area sport, ha permesso al club di essere nuovamente appetibile sui grandi mercati internazionali e quello a stelle e strisce è uno dei più floridi. Ecco perché si parla già di un coinvolgimento dei contenuti media e delle partite attraverso Yes Network, sviluppato insieme a Amazon, oltre a rafforzare il legame con Roc Nation. E sul progetto stadio, la tendenza che sta emergendo è che RedBird, viste le difficoltà su Milano e la poca collaborazione dell’Inter a livello finanziario, possa spingere per farsi da solo l’impianto con l’area Falck di Sesto San Giovanni sempre in prima fila e già visionata da Cardinale stesso

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