Milan: Uefa, il vaso è colmo!

Rossoneri furibondi per essere stati ancora una volta penalizzati in Europa da errori e ingiustizie

Il Milan non ci sta e davanti all’ennesimo, grave, torto arbitrale subito in Champions League, ha fatto sentire la sua voce. Pubblicamente affidando la linea societaria a Stefano Pioli, che davanti alle telecamere delle televisioni e in conferenza stampa non ha nascosto il disappunto per la decisione dell’arbitro Siebert di concedere il calcio di rigore, poi trasformato da Jorginho per lo 0-1 del Chelsea, e la seguente espulsione di Fikayo Tomori. Anche Sandro Tonali e Pierre Kalulu non hanno usato mezzi termini per esprimere il dissenso di tutto lo spogliatoio, della società – che probabilmente si sarà fatta sentire con i vertici arbitrali dell’Uefa, in primis con Roberto Rosetti – e dell’intera tifoseria milanista, che si è sentita depredata della possibilità di giocarsela alla pari con i blues.

Milan contro gli arbitri: c'è il dossier

Non è una situazione nuova per il Milan, che nelle ultime due stagioni, tra l'Europa League 2020-21 e la scorsa Champions League, ha visto contro di sé una serie di errori arbitrali che hanno pregiudicato le qualificazioni. Il primo è quello relativo al gol annullato a Franck Kessie all’Old Trafford durante l’ottavo di finale contro il Manchester United. L’ivoriano sbloccò la gara con un gran gol, ma lo sloveno Vincic annullò per un fallo di mano che, alla fine, non c’era. La partita finì 1-1 con gol nel finale di Kjaer, ma quell’episodio condizionò la gara e la qualificazione, poi sfumata al ritorno a seguito della sconfitta per 1-0 con gol di Pobga. Il fascicolo più corposo degli errori arbitrali contro il Milan è quello della scorsa fase a gironi della Champions League. Seconda giornata, arbitra il turco Cakir che a metà primo tempo espelle per dop- pia ammonizione Kessie. In pieno recupero, poi, concede il rigore della vittoria dei colchoneros per un fallo di mano di Kalulu che è figlio di un precedente tocco con la mano di Lemar che si porta avanti il pallone. Qui male anche il Var che non ha aiutato Cakir.

Gli errori con il Porto

Quindici giorni dopo, al Do Dragao, è il tedesco Brych e il suo Var Fritz a punire i rossoneri. Dapprima non concedendo un rigore al Milan per fallo di mano di Uribe su cross di Krunic, con il giocatore del Porto che ha il braccio largo. Poi, in occasione del gol-vittoria di Luis Diaz, è il contatto tra Taremi e Bennacer a spianare la strada alla rete portoghese. L’attaccante biancoblu non guarda minimamente il pallone che sta scendendo “a candela” verso il limite dell’area milanista e colpisce Bennacer con una spallata volontaria che impedisce al regista milanista di entrare in possesso del pallone. Emblematica la mimica di Ibrahimovic che indica all’arbitro la dinamica dell’accaduto. Nella gara di ritorno a San Siro, ancora Bennacer protagonista. Questa volta è il francese Turpin a interpretare come veniale il contatto tra Grujc e l’algerino, con il centrocampista del Porto che colpisce il 4 milanista sul- la caviglia destra prima di portargli via il pallone e avviare l’azione del gol, ancora a firma di Luis Diaz.

Anche Mount smentisce Siebert

A dare un’ulteriore bastonata alla credibilità della decisione presa da Siebert ci ha pensato Mason Mount, ovvero il calciatore del Chelsea che avrebbe subito la strattonata da parte di Tomori che ha causato il rigore. Ai media ufficiali del club inglese, il trequartista ha dichiarato: «Sono un giocatore onesto: volevo provare a segnare e lui mi ha tirato un po’ indietro, ma mi dispiace per lui per quella decisione. È dura. L’ho sentito che cercava di tirarmi indietro, ma stavo correndo verso la porta, quindi non sarei caduto e mi sentivo come se potessi ancora avere l’opportunità di segnare. Quindi sono andato avanti, non ho segnato e poi ovviamente l’arbitro ha fischiato e ha dato subito il rigore. Sono rimasto un po’ sorpreso in quel momento perché l’avevo superato e ho provato a segnare – racconta Mount -. È stato difficile vederlo espulso. Vuoi sempre giocare 11 contro 11 quando ci sono queste partite, quindi forse ha rovinato un po’ il gioco». Siebert, che al rientro negli spogliatoi a fine primo tempo si è mostrato poco propenso al dialogo con chi gli chiedeva spiegazioni invitandoli a rivedere le immagini, è stato al centro anche della critica dell’ex arbitro tedesco Manuel Grafe, internazionale dal 2007 al 2018, che sul suo profilo Twitter ha bocciato in maniera netta l’operato del connazionale, affermando inoltre che difficilmente lo si rivedrà in campo nelle prossime giornate europee. Di sicuro non lo rivedremo per un po’ con il Milan.

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