Leao, Spalletti e l'episodio con Chiellini
Tra i vari temi toccati da Maldini, anche episodi riguardanti alcune figure di spicco. Leao (ora vicino al rinnovo) e il suo arrivo al Milan, la discussione con Spalletti in occasione della Champions League e il famoso litigio in campo con Chiellini: "Leao è un grandissimo talento: grazie a mio padre sono un esteta, e lui è bellissimo da vedere in campo: è unico, può ambire a diventare un top. Al Lille faceva panchina, quando arrivò gli dissi che giocava per il suo account Instagram: pubblicava i video in cui faceva dribbling e giocate, ma chiudeva le stagioni con 2 gol segnati. Lo abbiamo aiutato a cambiare mentalità, per sfruttare il suo talento. Spalletti? Non c'è bisogno di chiarire, la maturità è bella per questo. È stata pubblicata una frase che in realtà non gli ho mai rivolto, ma non volevo creare caos, i protagonisti non dovevamo essere noi. Il litigio con Chiellini e le mani al collo? Era un Milan-Juve, su un corner mi aveva dato una gomitata, mi ero già rotto il naso diverse volte e non volevo ricapitasse, perciò mi arrabbiai abbastanza. Arrivò Buffon e mi disse di calmarmi. Capitano cose come queste, ma in allenamento succede anche di peggio, a volte si perde la pazienza. Ricordo un Trofeo Berlusconi in cui tirai una testata a Casiraghi, con cui ero compagno di nazionale: che vergogna quella volta. Non accettai nemmeno il premio come miglior giocatore della partita, che ricevetti nonostante l'espulsione. Lui il giorno dopo si sposò con l'occhio nero".
L'Inter, San Siro e il nuovo stadio
In chiusura, il rapporto con l'Inter e il suo pensiero in merito a San Siro e alla necessità di un nuovo stadio: "Con l'Inter c'è grande rispetto, ma non è soltanto una cosa mia. Ricordo che quando Nesta si trasferì dalla Lazio al Milan, chiese subito in quali ristoranti poteva andare a mangiare e in quali no, poiché a Roma funziona così. Gli risposi che poteva mangiare dove preferiva: c'è una rivalità sana. San Siro? Se vogliamo vivere di ricordi restiamo lì, ma sono i giocatori a scrivere la storia. Non è più lo stadio di 80 anni fa, possiamo continuare a vivere di ricordi o costruiamo un impianto all'avanguardia che ci consenta di aumentare i ricavi? Mi infastidisce il fatto che Milano città ha capito questa cosa ma si è ancora così, non possiamo non cogliere un'occasione del genere".