Milan, le armi di Pioli per un gioco più verticale

Non soltanto Okafor, Pulisic e Chukwueze: anche a Loftus-Cheek piace la via diretta nell’impostazione. Come le scelte di mercato possono cambiare il modo di stare in campo
Milan, le armi di Pioli per un gioco più verticale© AC Milan via Getty Images

Il Milan di Stefano Pioli ricostruisce centrocampo e attacco con una rivoluzione estiva che ha visto le uscite di Sandro Tonali, Brahim Diaz e Aster Vranckx (alle quali va aggiunto l’infortunio che terrà fuori per molti mesi Ismaël Bennacer) e la decisione di escludere dal progetto tecnico Divock Origi e Ante Rebic. Al loro posto i rossoneri hanno acquistato Tijjani Reijnders, Noah Okafor, Ruben Loftus-Cheek, Cristian Pulisic e Samuel Chukwueze.

Reijnders andrà a sostituire Tonali, del quale è pronto a raccogliere le funzioni sia in fase di costruzione (come dimostrano i 5.28 passaggi progressivi prodotti per 90 minuti) sia in termini di sviluppo (4.83 expected threat, dato che misura il contributo che un giocatore fornisce alla sua squadra in termini di avvicinamento alla porta avversaria e, quindi, di pericolosità).

Milan, le caratteristiche dei nuovi

In Loftus-Cheek il Milan si assicura invece un centrocampista box-to-box, forte fisicamente e in grado di far guadagnare campo in verticale alla squadra rossonera. Lo scorso anno l’ex Chelsea, pur non essendo impiegato moltissimo in Premier League, ha comunque registrato anche 33 dribbling riusciti e 5.29 passaggi progressivi prodotti per 90 minuti. Riguardo a Pulisic (anch’egli ex Chelsea) l’americano porta a Milan qualità in situazione di uno contro uno e abilità nell’andare in verticale in campo aperto. I dati Opta riportano come, da quando è sbarcato in Europa (2015-16), lo statunitense sia stato uno dei soli tre calciatori nati dal 1998 in avanti a produrre almeno 500 dribbling vincenti in tutte le competizioni nei Top 5 campionati europei. Gli altri due giocatori in questa classifica sono Mbappé e Vinicius. Il giocatore di origine croata è ambidestro e può agire su entrambe le fasce oltre che essere posizionato da falso nueve qualora Pioli decidesse di insistere col 4-2-3-1 come sistema di base.

Milan, Okafor e Chukwueze sulle corsie

Sulle corsie esterne lavoreranno invece Okafor e Chukwueze. Lo svizzero (messosi fra l’altro in evidenza nella scorsa annata proprio segnando un gol contro il Milan in Champions League con la maglia del Salisburgo) arriva per sostituire in tutto e per tutto Rebic, la cui parabola rossonera era iniziata bene per concludersi poi nell’anonimato. Dal punto di vista tattico anche Okafor è infatti un elemento polivalente. In generale agisce come seconda punta, svariando molto sul lato sinistro. Nel Milan di Pioli potrebbe essere quindi impiegato come alternativa di Leao sulla corsia mancina o di Olivier Giroud nel mezzo, dando in questo caso una interpretazione più verticale al ruolo di attaccante centrale.

Milan, le caratteristiche di Chukwueze

Per quanto riguarda Chukwueze, invece, l’ex Villarreal solitamente agisce a destra, zona dalla quale può tagliare centralmente (creando spazio per una sovrapposizione alle sue spalle) o restare largo per riempire lo spazio in ampiezza in zona di rifinitura, magari favorendo delle sovrapposizioni interne. Anche il nigeriano è giocatore associativo, in grado di far risalire il campo alla propria squadra (2.03 xT su corsa l’anno scorso, il migliore fra i giocatori del Villareal) e di saltare l’uomo: è stato il quarto giocatore di tutta La Liga per dribbling riusciti (88). In attesa di un altro arrivo in mezzo (Musah?) e di conferme dal campo, l’impressione è che il Milan stia cercando di recuperare quella fisicità persa dopo la partenza di Franck Kessie e, al contempo, di costruire una squadra orientata verso la ricerca di una maggiore verticalità, da sfruttare non soltanto attraverso Leao. Tecnicamente inoltre i rossoneri, oltre ad allungare la panchina con opzioni gradite a Pioli, stanno puntando su giocatori abili nel dribbling, in grado di aiutare la squadra ad attaccare efficacemente contro quei blocchi bassi che quest’anno troppo spesso sono apparsi difficili da superare appoggiandosi solo alle invenzioni di Leao. Il portoghese rimane ovviamente centrale nel progetto tecnico del Milan: da come i nuovi arrivati si assoceranno a Leao passerà infatti buona parte del successo della strategia offensiva di Pioli. (dati Soccerment, Fbref)

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