“È un segno di mediocrità quando dimostri la tua gratitudine con moderazione" - da Benigni a Simic, di certo il difensore rossonero non rientra in questa cerchia. Il motivo? Le sue parole dopo questa giornata storica, segnata dall’esordio in Serie A e dal gol contro il Monza: “Lo dedico alla mia famiglia, a nessun altro. Loro mi hanno aiutato in questo percorso”. Un ragazzo del 2005, ma già maturo. Entra in campo con personalità. Il suo idolo è Maldini, forse è tutto spiegato qui. Non molte emozioni, forse nascoste anche dall’abbraccio di tutti i suoi compagni, ma tanta voglia di fare il suo lavoro. Sicuramente con gli occhi lucidi erano i suoi genitori in tribuna.
Chi è Simic? Il baby difensore del Milan
Non è la prima volta che al Milan vanno in scena queste storie. Un esempio? Paloschi. Nel suo caso sono bastati pochi secondi. Simic spera in una carriera diversa, ma qualcosa in comune ce l'hanno: la fantasia della punta. Sì non è un errore. Il serbo ha iniziato a palleggiare e sognare da bomber. Da piccolo ha giocato in attacco. Oggi si è visto, con con la voglia di fare gol tipica del numero nove. Il passaggio in difesa? Dario Simic non c'entra nulla, non sono parenti. Un'evoluzione tipica di molti ragazzi. Buffon faceva il centrocampista, per dirne una. Ma per Jan-Carlo la carriera poteva prendere una strada differente: dietro la scrivania o nelle aule da tribunale, come avvocato. Ora la sua unica causa è il Milan. Niente libri, ma solo un calendario con il 17 dicembre cerchiato di rosso. Ma come è arrivato in Italia?