MILANO - Zlatan Ibrahimovic è tornato a Milanello e lo ha fatto subito dopo esser rientrato in Italia da Miami. Ieri mattina lo svedese è atterrato all’aeroporto di Malpensa dalla California e subito, senza nemmeno passare da casa, si è fatto portare a Carnago per assistere all’allenamento della squadra di Stefano Pioli. Il Senior Advisor di RedBird, che ha nelle sue mansioni quella d’essere di supporto alla dirigenza milanista, ha affiancato Geoffrey Moncada a bordocampo e con il medesimo ha parlato di diversi temi, sia di campo sia di mercato. Le esigenze della rosa milanista sono evidenti, con Zlatan che cercherà di essere maggiormente presente nelle dinamiche di campo, ma anche con un confronto attivo e costruttivo con l’area sport. Domenica, con ogni probabilità, sarà a Empoli per il lunch match delle 12.30.
Sarà la sua seconda uscita, sempre in trasferta, nella nuova veste di consigliere di Gerry Cardinale dopo l’esordio - non positivo in termini di risultato - di Salerno. Ibra è comunque un fattore, anche senza le scarpe da gioco ai piedi, perché non è un caso che Rafael Leao, nella sua lunga intervista concessa a Sky Sport, abbia parlato in maniera importante dello svedese e dell’impatto che la sua figura ha dentro il sistema operativo milanista: "Quando facevo buone partite lui non mi diceva niente, quando giocavo male invece lui arrivava e mi diceva ‘Rafa…’. Mi trasmetteva una pressione positiva. Quando sai che una persona ti parla per aiutarti, sai che ti vuole bene e quindi i consigli di Ibra mi hanno aiutato. Adesso con il suo ritorno mi aiuterà ancora di più, è una persona importante per tutti noi e per il Milan. Fondamentale averlo con noi".
Il fattore Ibra per il recupero di Leao
E anche ieri ci sono stati scambi di battute tra i due, con Leao che ha ritrovato anche la gioia del gol contro il Cagliari in Coppa Italia e, più in generale, è sembrato avere un ritmo di corsa nuovamente importante e maggiormente in linea con i suoi standard abituali. Adesso a Empoli sarà necessario un altro step, da parte sua e del Milan, perché servirà dare continuità ai risultati e un miglioramento delle prestazioni per dare maggior serenità a un ambiente che ha avuto troppi alti e bassi da ottobre a oggi. E poi, tenendo il focus su Leao, c’è un gol in campionato che manca dal 23 settembre scorso, quando decise Milan-Verona. Più di tre mesi di digiuno (con in mezzo 30 giorni di stop per infortunio) che vanno necessariamente interrotti.