MILANO - Dopo dodici giornate è il caso di guardare la classifica con lucida obiettività. E il Milan, che deve sempre recuperare la gara di Bologna, è al settimo posto ma - soprattutto - si sta pericolosamente staccando dal gruppo Champions. Quindi, anziché pensare a improbabili rimonte sulle prime, conviene iniziare a focalizzarsi sull’obiettivo primario di ogni stagione, vale a dire garantirsi gli introiti che porta la massima competizione continentale, spartiacque anche delle ambizioni dei grandi giocatori che si hanno in squadra. Sabato a nessuno è sfuggita la durissima disanima fatta da Tijjani Reijnders ("Non è possibile concedere tre gol tutti uguali, dobbiamo guardarci allo specchio e capire") che oggi è tra i giocatori più “caldi” d’Europa se si pensa che in 18 giorni, con 4 partite giocate (ha saltato il match col Napoli per la squalifica che avrebbe dovuto scontare a Bologna), l’olandese ha segnato 4 gol - doppietta al Bruges, reti a Monza e Real Madrid - oltre a servire l’assist abbagliante a Leao nell’azione dell’1-1 al Cagliari. Una giocata da copertina, straordinario biglietto da visita per i tanti estimatori che l’olandese vanta.
Reijnders e il rinnovo con il Milan
Acquistato dall’Az Alkmaar per 20,5 milioni, l’olandese sarà a bilancio il 30 giugno 2025 per 12,4. Come confermato pure da Martin, padre e procuratore, sono in via di definizione le trattative per prolungare l’attuale contratto in scadenza nel 2028 fino al 2030, questo anche come premio a quanto dimostrato sul campo dal centrocampista che andrà a guadagnare 3,5 milioni contro 1,7. Il rinnovo era doveroso per il nuovo status raggiunto da Reijnders ma non è certo un’assicurazione sulla permanenza del giocatore per un paio di buoni motivi. Il primo è esclusivamente legato al player trading: anche con il nuovo contratto, che dovrebbe entrare in vigore da inizio 2025, l’ingaggio dell’olandese è pienamente alla portata di tutte le big di Premier, Manchester City in primis. Inoltre il Milan, dovesse arrivare un’offerta importante, realizzerebbe dalla cessione una plusvalenza altrettanto pingue. C’è poi un ultimo fattore, il più scivoloso, da considerare, legato al pessimo rendimento avuto dalla squadra fin qui in campionato: Reijnders il 29 luglio compirà 27 anni e non ha vinto nulla.
A quell’età suona l’ultima campana per chi aspira a fare il salto definitivo e non è dato a sapere cosa potrebbe accadere nel malaugurato caso in cui il Milan non dovesse conquistare il posto nella Champions che verrà. Non si fa peccato in tal senso a supporre che le sirene - soprattutto se l’olandese continuerà a produrre magie in campo - aumenterebbero rendendo sempre più difficile per l’interessato sfogliare la margherita. Perché il Milan è sempre il Milan, ma, oltre al nome, bisogna pure essere competitivi.