Modric, il patto col Diavolo di Allegri: perché per il Milan è l'ideale

Sarà il leader spirituale e la guida per i giovani. L’ultima stagione con il Real: 57 partite, 2.864 minuti, 4 gol e 9 assist

Un vincente per antonomasia per infondere carisma e leadership a una squadra apparsa troppe volte nei momenti clou della scorsa stagione sprovvista di personalità e della giusta mentalità. Doti necessarie, anzi fondamentali, per chi ambisce ad arrivare in alto. Lo sa bene Max Allegri che domenica mattina ha dato subito il suo benestare alla pazza idea del ds Igli Tare: portare Luka Modric al Milan. Un campione tra i più grandi degli ultimi tre lustri. Il croato resta, a dispetto della carta d’identità ingiallita, in grado di alzare il tasso tecnico della formazione rossonera e al tempo stesso può fungere da punto di riferimento per un gruppo mediamente giovane. Una sorta di leader spirituale alla Kjaer di qualche anno fa, per intenderci.

Dosare le energia

Oltretutto l’annata senza impegni europei permetterà al Milan di poter dosare le energie, giocando una sola volta a settimana. Condizione questa che è l’ideale per un calciatore che ormai viaggia per i 40 anni (li compirà il 9 settembre). Da un punto di vista commerciale l’arrivo di Modric sarà un volano per la società di via Aldo Rossi, dato che darà visibilità e prestigio al Milan. L’ennesimo Pallone d’Oro (l’ha vinto nel 2018) nella storia del Diavolo e che si aggiunge al pantheon dei top player che hanno indossato la maglia rossonera. Chiaramente Modric è entrato nella fase crepuscolare della carriera: questo lo sanno bene pure a Milanello, anche se nell’ultima stagione al Real Madrid è sceso in campo 57 volte per un totale di 2864 minuti disputati tra tutte le competizioni. Praticamente una partita intera su due. Numeri che certificano l’ancora integrità fisica del metronomo di Zara, che ha dispensato 9 assist e segnato 4 gol. A testimonianza di come sul campo sia tuttora determinante.
Della serie: Ancelotti, anche se il più delle volte a gara in corso, non ci ha praticamente rinunciato mai. Il che la dice lunga sull’importanza rivestita fino all’ultimo giorno da Luka all’interno del pianeta Real. Non a caso Xabi Alonso aveva suggerito ai Blancos di confermarlo per un altro anno. Niente da fare. Il dirigente di punta Juni Calafat ha optato per il ringiovanimento della rosa madrilena e così dopo 13 anni e soprattutto 28 trofei vinti si è conclusa l’avventura del Diez croato al Bernabeu. Meglio così per il Milan.

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Milan

Modric, ecco quando arriva

Appuntamento all’inizio della prossima settimana per le visite mediche, che saranno il preludio alla firma sull’accordo fino al 2026 con opzione per la stagione successiva. Ingaggio da 4 milioni annui: meno della metà di quanto guadagna alla corte di Florentino Perez (10 milioni). Negli ultimi giorni parecchi club si erano fatti avanti per ingaggiarlo, ma Luka sognava di giocare in Italia dove si erano messi in luce i suoi idoli d’infanzia. Tanto che sui social è diventata virale una foto di Modric da bambino con indosso la maglia del Milan. Forse un segno del destino. Anche se il patto col Diavolo si è consumato con un po’ di ritardo, visto che il regista tra poche settimane entrerà nel club degli anta. Meglio tardi che mai, è proprio il caso di dirlo…
 

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Un vincente per antonomasia per infondere carisma e leadership a una squadra apparsa troppe volte nei momenti clou della scorsa stagione sprovvista di personalità e della giusta mentalità. Doti necessarie, anzi fondamentali, per chi ambisce ad arrivare in alto. Lo sa bene Max Allegri che domenica mattina ha dato subito il suo benestare alla pazza idea del ds Igli Tare: portare Luka Modric al Milan. Un campione tra i più grandi degli ultimi tre lustri. Il croato resta, a dispetto della carta d’identità ingiallita, in grado di alzare il tasso tecnico della formazione rossonera e al tempo stesso può fungere da punto di riferimento per un gruppo mediamente giovane. Una sorta di leader spirituale alla Kjaer di qualche anno fa, per intenderci.

Dosare le energia

Oltretutto l’annata senza impegni europei permetterà al Milan di poter dosare le energie, giocando una sola volta a settimana. Condizione questa che è l’ideale per un calciatore che ormai viaggia per i 40 anni (li compirà il 9 settembre). Da un punto di vista commerciale l’arrivo di Modric sarà un volano per la società di via Aldo Rossi, dato che darà visibilità e prestigio al Milan. L’ennesimo Pallone d’Oro (l’ha vinto nel 2018) nella storia del Diavolo e che si aggiunge al pantheon dei top player che hanno indossato la maglia rossonera. Chiaramente Modric è entrato nella fase crepuscolare della carriera: questo lo sanno bene pure a Milanello, anche se nell’ultima stagione al Real Madrid è sceso in campo 57 volte per un totale di 2864 minuti disputati tra tutte le competizioni. Praticamente una partita intera su due. Numeri che certificano l’ancora integrità fisica del metronomo di Zara, che ha dispensato 9 assist e segnato 4 gol. A testimonianza di come sul campo sia tuttora determinante.
Della serie: Ancelotti, anche se il più delle volte a gara in corso, non ci ha praticamente rinunciato mai. Il che la dice lunga sull’importanza rivestita fino all’ultimo giorno da Luka all’interno del pianeta Real. Non a caso Xabi Alonso aveva suggerito ai Blancos di confermarlo per un altro anno. Niente da fare. Il dirigente di punta Juni Calafat ha optato per il ringiovanimento della rosa madrilena e così dopo 13 anni e soprattutto 28 trofei vinti si è conclusa l’avventura del Diez croato al Bernabeu. Meglio così per il Milan.

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