Il Milan ha abbracciato da pochi giorni il suo nuovo campione: Luka Modric è ufficialmente un nuovo giocatore rossonero dopo la sua lunga, e vincente, esperienza al Real Madrid. Intervistato dai canali ufficiali del club milanista, il croato si è raccontato tra aneddoti e ricordi d'infanzia, partendo da quella famosa foto che lo vede indossare proprio la maglia della formazione milanese: "Una bellissima foto, di un bel pò di anni fa. Quando ero bambino vedevo molto la Serie A e il Milan era la mia squadra preferita. A quell'epoca noi in Croazia guardavamo molto il Milan perché era uno dei Club più seguiti al mondo. C'era anche Zvonimir Boban, che era il mio idolo. Adesso sono qui e sono molto felice".
Modric al Milan: "Ecco perché ho scelto i rossoneri"
Il centrocampista spiega i motivi dietro la scelta che lo ha portato al Milan: "Volevo rimanere in Europa per continuare a giocare un calcio competitivo. Avevo qualche altra offerta, ma quando il Milan mi ha chiamato per me era chiaro. Lo volevo dal primo minuto, mi ha impressionato anche il fatto che il direttore sportivo Igli Tare sia venuto in Croazia per presentarmi il progetto e tutto del Milan. Per me è stato un momento molto importante che mi ha dimostrato quanto volessero portarmi qui. Poi il Milan è uno dei più grandi Club d'Europa e non può essere soddisfatto della mediocrità: bisogna porsi gli obiettivi più grandi possibili, vincere titoli e competere con le migliori squadre del mondo. Ecco perché sono qui".
"Nella vita devi lavorare sodo"
E aggiunge: "Prima di tutto vengo con molto rispetto per tutti: i giocatori, gli allenatori e la società in generale. Voglio portare la mia fame di vincere, aiutare i miei compagni in tutti gli aspetti, lavorare sodo per guadagnarmi il posto in squadra. Non è mai facile nella vita, devi lottare e lavorare sodo". Cosa si attende dalla Serie A? "Soprattutto negli ultimi anni ho guardato la Serie A, è un campionato molto competitivo. Sta crescendo molto, poi ci sono molti giocatori croati che militano nel calcio italiano e mi paie sempre seguire i miei compagni di Nazionale. Ci sono molte grandi squadre, molti bravi giocatori, è un campionato tattico e molto duro fisicamente".