MILANO - Il Milan si aggrappa, ancora di più, a Luka Modric. Il centrocampista croato, martedì sera, è apparso appannato per la prima volta in stagione anche se ha dato il suo contributo in entrambe le fasi. Di certo la pressione asfissiante dei centrocampisti dell’Atalanta non gli ha dato la possibilità di poter agire con tranquillità, molto spesso si è dovuto abbassare per uscire dalla tenaglia che Ivan Juric aveva disegnato per soffocargli le idee ma, allo stesso tempo, è stata la prima volta in questa annata dove ha giocato a un ritmo di gare “da Champions” rimanendo in campo 90 minuti contro il Pisa e anche martedì a Bergamo. Adesso arriva l’esame Roma, che si presenterà a San Siro domenica sera come co-capolista del campionato a quota 21 punti insieme al Napoli, a +3 proprio dal Milan che dopo le ultime due “x” consecutive ha perso la vetta della classifica in favore proprio dei giallorossi e dei campioni d’Italia regnanti. Modric sarà chiamato ancora una volta a una partita di livello, in quanto il Milan è in oggettiva difficoltà numerica e qualitativa per quel che concerne i giocatori a disposizione di Massimiliano Allegri. La rosa “slim fit” disegnata in estate dall’allenatore livornese di concerto con la dirigenza ha presentato il conto, visto che da quasi tre settimane non sono a disposizione né Christian Pulisic né Adrien Rabiot, che fino alla sosta di ottobre erano stati – insieme a Modric – i vertici di un triangolo funzionale e impattante dentro il cammino in campionato del Milan.
Modric leader
L’ex Real Madrid, dunque, dovrà non solo stringere i denti, ma anche caricarsi sulle spalle il peso della responsabilità dell’essere l’unico leader riconosciuto e riconoscibile tra i giocatori di movimento dal centrocampo in su. Perché anche a Bergamo, in più di una circostanza, si è vista una latitanza decisionale da parte dei suoi compagni che avrebbero dovuto concludere le azioni verso la porta di Carnesecchi o nel forzare qualche giocata che, probabilmente, avrebbe potuto mettere maggiormente in crisi la difesa bergamasca. Modric, di certo, non si tirerà indietro e proverà a cantare e portare la croce allo stesso tempo, anche se tra gli allenamenti di oggi e domani spera di vedere uscire dalla corsia di primo soccorso sia Rafael Leao sia Santiago Gimenez. Il portoghese è alle prese con un fastidio all’anca, ma la sensazione è che oggi potrebbe rimettere piede in campo mentre per il messicano – che non segna in campionato dall’8 maggio – molto dipenderà dal grado di dolore che sentirà alla caviglia destra, colpita durante il match contro l’Atalanta.
La situazione Tomori
Più complessa la situazione legata a Fikayo Tomori. Il problema al ginocchio gli causa ancora dolore (non ci sono state lesioni ai legamenti né ai menischi) e c’è ancora del gonfiore. Se recupererà, al massimo sarà per la panchina con Koni De Winter pronto a prendere il posto. Ieri si sono allenati in gruppo sia Ardon Jashari sia Pervis Estupinan, che saranno convocabili per domenica sera anche se avranno un minutaggio ridotto nelle gambe. Ma nella carestia di alternative, sono sicuramente un fattore per Allegri. Christian Pulisic continua a lavorare per rientrare in gruppo tra la speranza della panchina per domenica sera e la certezza di vederlo a Parma. Adrien Rabiot, invece, ha nella gara di sabato 8 al Tardini il suo target per il ritorno tra i convocati.
