Plusvalenze, Osimhen-Napoli: Procura in casa Turris, e ora?

La Guardia di Finanza ha acquisito i documenti relativi ai trasferimenti di Manzi, uno dei giovani inclusi nell’affare che vide il passaggio dell'attaccante al club di De Laurentiis dal lille
Plusvalenze, Osimhen-Napoli: Procura in casa Turris, e ora?

Toc toc. La Procura di Napoli, dopo aver ottenuto nello scorso gennaio una proroga di sei mesi per indagare sull’acquisto di Victor Osimhen da parte del club partenopeo, nella giornata di ieri è arrivata a bussare alla porta della Turris. D’accordo, il nesso non è immediato: urge riavvolgere il nastro.

Napoli, l'acquisto di Osimhen dal Lille

Al centro della questione c’è l’operazione che, nell’estate del 2020, ha portato l’attaccante nigeriano dal Lille al sodalizio di Aurelio De Laurentiis, affare concluso per oltre 71 milioni di euro. E che ha generato, attraverso l’utilizzo di quattro contropartite tecniche, 19,9 milioni di plusvalenze che i magistrati sospettano siano fittizie. Questo perché nel trasferimento sono rientrate le figure – tutt’altro che di primo piano, a dispetto della valutazione – del portiere Orestis Karnezis e dei giovani Claudio Manzi, Luigi Liguori e Ciro Palmieri.

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Caso Osimhen, la sede della Turris perquisita

Eccoci al perché della perquisizione di ieri nella sede del club di Torre del Greco, dunque: proprio uno di questi ragazzi allora in età da Primavera, il difensore centrale Manzi, di recente è passato dal sodalizio che oggi milita in Serie C. E così la Guardia di Finanza, su mandato della Procura partenopea, ha acquisito i contratti di acquisto e di cessione del calciatore, ora in forza all’Entella. “In merito a notizie riportate da alcuni organi di informazione, inerenti ad un presunto blitz della Guardia di Finanza presso la sede della S.S. Turris Calcio, la scrivente tiene a precisare che si è trattata di una semplice acquisizione di documenti relativi al tesseramento ed alla cessione del calciatore Claudio Manzi per altra indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli, che non vede coinvolta assolutamente la nostra società”, la nota diramata nel pomeriggio dalla Turris.

Caso Osimhen, gli scenari

L’attività di indagine a carico del Napoli, che sulla vicenda è stato prosciolto dalla giustizia sportiva al pari di tutte le società coinvolte eccezion fatta per la Juventus, continua dunque – pian pianino – a muovere i propri passi. E i riflettori, nello specifico, sono ora puntati sulla figura e sulla carriera di uno dei giovanissimi – loro malgrado – coinvolti nell’operazione finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura. Manzi, allora valutato 4 milioni di euro, era subito passato in prestito alla Fermana, salvo poi essere svincolato dal Lille già l’estate successiva. E in Francia, per giunta, lui e i suoi compagni della Primavera non erano mai andati, nemmeno per firmare, come ammesso qualche mese dopo la vicenda dallo stesso Liguori: «Hanno mandato i contratti a Napoli e li abbiamo sottoscritti a Castel Volturno». Un dettaglio, poi mica tanto dettaglio, che macchia di giallo l’operazione con cui il club partenopeo ha portato in Italia l’attuale capocannoniere della Serie A. In attesa di sviluppi sul fronte della giustizia ordinaria.

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Toc toc. La Procura di Napoli, dopo aver ottenuto nello scorso gennaio una proroga di sei mesi per indagare sull’acquisto di Victor Osimhen da parte del club partenopeo, nella giornata di ieri è arrivata a bussare alla porta della Turris. D’accordo, il nesso non è immediato: urge riavvolgere il nastro.

Napoli, l'acquisto di Osimhen dal Lille

Al centro della questione c’è l’operazione che, nell’estate del 2020, ha portato l’attaccante nigeriano dal Lille al sodalizio di Aurelio De Laurentiis, affare concluso per oltre 71 milioni di euro. E che ha generato, attraverso l’utilizzo di quattro contropartite tecniche, 19,9 milioni di plusvalenze che i magistrati sospettano siano fittizie. Questo perché nel trasferimento sono rientrate le figure – tutt’altro che di primo piano, a dispetto della valutazione – del portiere Orestis Karnezis e dei giovani Claudio Manzi, Luigi Liguori e Ciro Palmieri.

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