Per Lorenzo Lucca l’avventura al Napoli rappresenta un punto di svolta. Dopo un lungo percorso fatto di gavetta, prestiti e sacrifici, l’attaccante torinese è pronto a mettersi in gioco in un top club, con l’ambizione di conquistarsi un posto tra i grandi. Le prime sensazioni? Ottime, soprattutto per il clima che si respira nel gruppo. "Sicuramente quello che mi ha colpito di più è il gruppo. Tutte le persone che lavorano all’interno mi hanno accolto benissimo. Siamo un gruppo fantastico, ci vogliamo bene e lottiamo per un unico obiettivo", racconta Lucca. Poi in conferenza stampa ha toccato diversi temi, a partire dall'allenatore. Sotto la guida di Antonio Conte, la punta italiana è consapevole di poter fare un ulteriore salto di qualità, soprattutto sul piano mentale e tattico: "Non devo essere io a giudicare il mister, ha vinto tanto in Italia e all’estero. Da lui posso solo imparare. Ha una grande forza mentale, cerco di assorbire tutto".
Lukaku, la Nazionale e la voglia di crescere
Condividere lo spogliatoio (e forse l’attacco) con Romelu Lukaku (qui le sue dichiarazioni) è una delle grandi novità della sua nuova avventura. "È un giocatore fantastico, ha fatto e sta facendo una grande carriera. Posso imparare tanto da lui, è un piacere giocare al suo fianco. Non vedo l’ora di scendere in campo con lui", confessa con entusiasmo. Poi una battuta: “Tanti mi hanno detto perché non ho giocato a basket per la mia altezza, ma io ho sempre voluto giocare a calcio". Lucca sa bene che le prestazioni con la maglia del Napoli potrebbero aprirgli anche le porte della Nazionale, in ottica Mondiali: "Con Gattuso ci siamo sentiti in estate, mi ha chiesto come stavo. Napoli è sempre stata la mia prima scelta, insieme al direttore, al presidente e al mister. Ora inizia un percorso che spero possa portarmi anche in Nazionale. Devo giocarmi le mie carte al meglio, settimana dopo settimana".
L’attaccante azzurro è lucido e autocritico nel valutare il proprio percorso: "Sono migliorato tanto dai tempi dell’Udinese. Prima pensavo solo al gol, ma non fa bene né a me né alla squadra. Ora lavoro sul gioco di squadra e sugli assist, anche con Lukaku. So che devo migliorare e cerco di farlo allenandomi anche dopo l’orario delle sedute". E se dovesse arrivare la chiamata per calciare un rigore (riferimento alla lite con Thauvin all'Udinese ndr)? "Deciderà il mister. Io sarò pronto a tirarlo".
Champions, il numero di Quagliarella e il sogno scudetto
Dietro l’attaccante di 201 cm c’è un ragazzo determinato ma semplice, con i piedi ben saldi a terra. Il passato all’Ajax, nonostante le difficoltà, gli ha insegnato molto: "Un anno difficile, lontano da casa, senza giocare. Ma mi ha fatto crescere. Ora penso solo al Napoli". Fin dal primo giorno, i tifosi lo hanno fatto sentire a casa: "Appena arrivato a Dimaro ho sentito subito il calore del pubblico. Il primo giorno di allenamento è stato emozionante, arrivavo da una realtà più piccola". Lucca non dimentica le sue radici e chi lo ha accompagnato in questo lungo percorso: "Ringrazio mio padre, mia madre e mio fratello. Solo io so quanto ho lavorato per arrivare qui. La gavetta mi ha dato la 'cazzimma', la consiglio ai giovani". E sul numero di maglia scelto, il 27 (stesso numero di Quagliarella ndr), spiega con un sorriso: "2+7 fa 9, ma il 9 è già di Lukaku".
Il sogno ora è vivere da protagonista le emozioni della Champions League: "Quando ascolto l’inno della Champions mi vengono i brividi. Non vedo l’ora di vivere quelle emozioni al Maradona. Ero in panchina per Napoli-Ajax e ho ancora i brividi". Infine, una parentesi su un episodio passato con Thauvin all’Udinese: "Quel rigore? Sono cose che capitano. Ho chiarito subito con lui e con il mister". Per Lucca, Napoli è più di un’opportunità: è il palcoscenico perfetto per dimostrare il suo valore. E magari per scrivere la sua storia anche in azzurro.