De Bruyne si stira, McTominay esulta: ecco cos'è successo in Napoli-Inter

Il centrocampista belga ha lasciato il campo zoppicando dopo aver segnato il rigore contro i nerazzurri
De Bruyne si stira, McTominay esulta: ecco cos'è successo in Napoli-Inter© FOTO MOSCA

Un attimo prima il boato, un attimo dopo il silenzio. Al minuto 33 di un match teso contro l’Inter, Kevin De Bruyne ha trasformato con freddezza il rigore (molto discusso) del vantaggio. Un tiro deciso, voluto fortemente da Antonio Conte che, nonostante il pallone fosse già tra le mani di David Neres, ha indicato il belga come esecutore. Un segno di fiducia, di leadership. Ma appena il pallone ha gonfiato la rete, qualcosa si è incrinato.

De Bruyne ko in Napoli-Inter. McTominay, perché esulta

De Bruyne ha subito portato la mano dietro la coscia, con il viso contratto. Un infortunio muscolare e le sensazioni non sono buone: il rischio di una lesione è alto e la preoccupazione è palpabile. Il centrocampista è uscito zoppicando e con l'aiuto dello staff, con lo sguardo perso, dando brutte sensazioni, considerando solo l'"ufficio facce". E a tal proposito le telecamere hanno pizzicato il momento di gioia e di sofferenza intrecciati come uno yin e yang, con McTominay inquadrato mentre esultava ingenuamente, quando nell'esatto momento il suo compagno di reparto ha sentito la prima fitta di dolore. Un'istantanea che ha colto due momenti completamente diversi, che messi insieme avrebbero un senso brutto se non fossero spiegati.

L'assenza di KDB priva il Napoli di un fenomeno assoluto, in grado di fare la differenza nei campi difficili della Serie A come nei palcoscenici da sogno della Champions. Ma occhio: Conte può anche sfruttare questo infortunio per porre fine per un bel po' all'esperimento delicato, quasi un rebus, dei quattro centrocampisti e fare gradito ritorno agli automatismi del 433 con cui ha vinto il campionato la scorsa stagione.

 

 

Dybala, il precedente del 2022: un déjà-vu doloroso

Ottobre 2022, Roma-Lecce. Paulo Dybala calcia un rigore, segna, smorfia di dolore e poi si accascia a terra, portandosi la mano alla coscia sinistra. Anche allora, come oggi, il destino aveva scelto il momento peggiore: la Joya era nel pieno della forma, trascinatore della Roma e idolo dei tifosi. Quell’infortunio lo costrinse a settimane di stop e a un recupero in extremis per il Mondiale in Qatar. Le immagini di oggi sembrano un triste remake: stesso gesto tecnico, stessa esultanza strozzata, stessa paura negli occhi. È la crudele imprevedibilità del calcio, dove la linea tra l’apoteosi e la frustrazione è più sottile di quanto sembri. Il peso della sfortuna nel cammino dei campioni.

 

 

 

 

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