© LAPRESSEIl calcio, a volte, sembra muoversi in cerchi perfetti, tracciando traiettorie che uniscono passato e presente in un’unica, emozionante narrazione. È il caso di Louis Buffon, figlio del leggendario Gianluigi Buffon, che in questi giorni sta vivendo un'esperienza speciale nel ritiro del Pisa guidato da Alberto Gilardino. Non è tra i pali, come il padre, ma qualche metro più avanti, là dove si sogna con i piedi: Louis è un attaccante. E se “buon sangue non mente”, lui lo sta dimostrando ogni giorno sul campo, tra grinta, talento e una precoce maturità tecnica. Nella recente amichevole contro la Rappresentativa Valle d'Aosta, il classe 2007 ha trovato anche il suo momento: un gol, il quarto del match, siglato allo scadere del primo tempo. Un lampo che ha acceso gli occhi di chi lo osservava, con un misto di sorpresa e speranza.
Gilardino, il legame tra due generazioni Buffon
È il destino a volte a scrivere le storie più incredibili. Alberto Gilardino, oggi tecnico del Pisa, fu compagno e campione del mondo nel 2006 con Gigi Buffon. Oggi si ritrova a guidare suo figlio, Louis, in un percorso tutto nuovo ma già affascinante. Il mister lo ha voluto premiare con una maglia da titolare nell'amichevole valdostana e il ragazzo ha risposto nel migliore dei modi. In 46 minuti di gioco ha mostrato spunti tecnici importanti, movimento senza palla, senso della posizione e soprattutto grande personalità.
Il gol, arrivato allo scadere della prima frazione, è stato la ciliegina su una prestazione che ha lasciato il segno. Dopo l’intervallo è uscito, come da rotazione prevista, ma il suo impatto è rimasto impresso. Per Louis questa è più di un’opportunità (aveva già esordito anche in B con Inzaghi): è il primo vero contatto con il calcio dei grandi, un banco di prova fondamentale per crescere. In campo porta un cognome pesante, ma lo fa con leggerezza, lasciando che a parlare siano i suoi piedi, non la sua eredità.