Pallotta: "L'offerta di Friedkin per la Roma era inaccettabile"

Il presidente giallorosso parla della prospettive del club: "Vorrei lasciarlo in mani ottime, ma non smetteremo di investire"
Pallotta: "L'offerta di Friedkin per la Roma era inaccettabile"© ANSA

ROMA - James Pallotta è tornato a parlare in una lunga intervista al sito internet della Roma, in cui si sofferma ampiamente sulle prospettive future del club, che potrebbe passare di mano: “Quello che posso dire – le parole del presidente giallorosso - è che abbiamo un gruppo di investitori e se qualcuno ci avvicina per investire nel club o per acquistarlo, noi abbiamo la responsabilità fiduciaria di ascoltare e rispondere. Personalmente sento di avere due responsabilità principali: fare ciò che è meglio per la Roma e anche fare ciò che è meglio per il gruppo di investitori e gli azionisti. Abbiamo investito oltre 400 milioni di euro in questo progetto, una cifra considerevole, cercando sempre di fare la cosa giusta per la Roma. Non ho preso un centesimo dal Club, mai. Abbiamo investito. Anche nelle ultime settimane. Come parte del nostro investimento, abbiamo speso oltre 70 milioni di euro nel progetto dello stadio, che, secondo i miei piani, avrebbe dovuto essere inaugurato adesso. Avremmo dovuto giocare in quello stadio la prossima stagione. Forse ci stiamo avvicinando di nuovo, ma quante volte l'ho già detto o sentito? Ma forse, con i recenti sviluppi, siamo vicini all'approvazione finale. Sono consapevole che, proprio ora, l’Italia e Roma hanno bisogno di questo nuovo stadio e di questo investimento nel Paese".

Pallotta: "Da Friedkin offerta inaccettabile"

Sulla trattativa con Dan Friedkin, che sembra ormai saltata, spiega: “Il gruppo Friedkin si è avvicinato a noi lo scorso autunno e, verso la fine dell’anno, stavamo iniziando a trovare un accordo. Abbiamo approfondito i dettagli, nei quali spesso si nascondono le difficoltà, ma dopo le modifiche apportate dai loro avvocati e banchieri, l'offerta ha iniziato a trasformarsi in qualcosa di sempre meno appetibile sia per la Roma sia per il nostro gruppo di investitori. L'ultima offerta semi-concreta che abbiamo ricevuto, sulla quale dei dettagli sembrano essere trapelati da alcuni dei loro avvocati o banchieri, non era minimamente accettabile. E questa è l'offerta che sembra aver molto turbato qualcuno. Non sono sicuro se le persone sconvolte capiscano come si costruisce un accordo del genere, ma non funziona con il seller-financing. In fin dei conti, se voglio comprare una casa non mi aspetto che il venditore riduca il prezzo richiesto inizialmente per coprire i costi di tutte le ristrutturazioni che ho in mente di fare. Non è così che funziona. Se il gruppo Friedkin avesse i soldi e volesse parlare ancora e avanzare un’offerta tale da essere ritenuta accettabile da tutti noi per la Roma, lo ascolteremmo. Potrebbero essere i proprietari ideali per la Roma? Forse. Non lo sappiamo. Io so solo che quando sono entrato nel club avevo molto da imparare e per loro non sarebbe diverso. Quindi, è impossibile sapere se il Gruppo Friedkin possa essere o meno il salvatore della Roma, come alcuni pensano, oppure il miglior proprietario. La cosa certa è che abbiamo persone che continuano a contattarci e vogliono parlare con noi e, da fiduciari, dobbiamo ascoltarle”.

Pallotta: "Voglio lasciare la Roma in ottime mani"

Il presidente giallorosso non vuole svendere la Roma: “Beh, invecchiando sto pensando al futuro e vorrei lasciare il club in mani ottime, solide. Vorrei qualcuno che sia una buona guida per la Roma e che le permetta di poter competere come a tutti noi piacerebbe. Fino a quel momento, continuiamo a sostenere la Roma in tutti i modi e a investire denaro nel club, per poterci assicurare di competere nei tornei più importanti ai più alti livelli. Io, assieme ad altri investitori, ho sicuramente messo più di quanto mi sia stato richiesto a livello personale, perché ho sempre cercato di fare il meglio per la Roma”. Pallotta infine si dice soddisfatto di come i suoi ragazzi della Roma abbiano affrontato il lockdown, in vista della ripresa del campionato: “I giocatori sono stati un motivo di orgoglio per il club e hanno dimostrato di che pasta sono fatti. Ho visto che alcuni calciatori di altre squadre sono tornati nei propri paesi di origine, ma i nostri sono rimasti a Roma e penso che questo sia stato di aiuto per poterli mantenere al sicuro. I numerosi rapporti che ho ricevuto da Roma riportavano che i giocatori erano in ottima forma e stavano bene anche mentalmente”.

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