Mourinho: "Roma penalizzata, inno Lega fischiato". Su De Siervo e Dybala...

Il tecnico giallorosso è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match interno contro il Lecce: tutte le dichiarazioni

ROMA - "Dybala e Sanches? Renato e Paulo tornano in squadra, non sono in condizioni ottimali, ma secondo lo staff medico e i preparatori tornano senza rischi, ed è quello che abbiamo bisogno di sentire, noi e i giocatori, gli dà la giusta fiducia. Domani saranno con noi e ci possono dare una mano. Chi è fuori resta fuori". Si apre con l'annuncio di un importantissimo doppio ritorno la conferenza stampa del tecnico della Roma José Mourinho alla vigilia del match interno contro il Lecce (QUI la conferenza di D'Aversa): "Loro sono forti in contropiede, è una buona squadra, hanno gente veloce sulle fasce, hanno soluzioni per cambiare in corso di gara, hanno un allenatore bravo, sa organizzare la squadra dal punto di vista della costruzione. Stanno facendo un buon campionato. È una squadra difficile da affrontare".

La risposta a De Siervo

"Le parole di De Siervo? Il calendario in termini di numero di partite lo sappiamo prima dell’inizio, 38 di campionato, qualcuna di coppa e di Europa League. Ci sono squadre che hanno più potenziale per fare tutto e alcune meno. Per fare un esempio, se abbiamo 6 difensori centrali possiamo giocare ogni 3 giorni, se ne hai 4 che poi diventano 3 e a volte 2 diventa tutto più difficile. Io penso che la parola ‘alibi’ nel calcio si utilizza quando si perde, non prima. Noi parliamo di calendario dall’inizio del campionato, non da dopo l’Inter. Ma capisco che nel calcio c’è tanta gente che è arrivata con un paracadute, non è il loro mondo, non lo conoscono. Vengono per status, per politica, per bell’abito. Gente che non è cresciuta qui e devi rispettarle per il loro status. Ma non vale la pena commentare. È come se io parlassi di fisica atomica o di produzione cinematografica. Sono paracaduti che sono arrivati e sono qui e dobbiamo rispettarli. Non sanno cosa vuol dire giocare ogni tre giorni, oppure, e sarebbe più grave, lo sanno e fanno finta di non saperlo. Nella Lega calcio io lo so, c’è gente con una storia di calcio, che ci ha lavorato, che ne conosce le difficoltà. C’è chi a livello organizzativo di club ci ha lavorato, sa cosa vuol dire viaggiare, gli alberghi e tutto, e poteva magari influenzare positivamente. Se il nostro club non fa questa domanda a livello istituzionale e se sono sempre io che devo parlarne davanti a voi... magari non dovrei. Magari sbaglio io. Per me l’alibi nella grammatica calcistica si utilizza dopo, io ne parlo dall’inizio. La prossima settimana succederà ancora, la Lazio gioca martedì in Europa, noi giovedì, e non possiamo giocare lunedì perchè è settimana di nazionali, questo è sfortuna. Punto. La Lazio avrà un vantaggio, ma non c’è niente da dire. Ma in tutto quello che è successo fino ad oggi e che si ripeterà la Roma ne è penalizzata. Fortunatamente per me i tifosi non sono scemi, perchè se fischiano l’inno della Serie A sarà per qualche motivo", prosegue Mourinho.

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Su critiche e infortuni

"Non voglio entrare nelle critiche, quando dici che mancano 5 titolari dici tanto, se mancano all’Inter, ne ha altri 5, uguale per Milan, Juve, Atalanta e Fiorentina. Quando mancano a noi non abbiamo altri 5 titolari. Un conto è un giocatore infortunato, un conto è la storia clinica. Un giocatore infortunato, come tutti gli atleti, ha un infortunio. Chi ha una storia clinica è chi ciclicamente ha problemi che si ripetono stagione dopo stagione. Sono due cose diverse. I giocatori con infortuni, se non sono per contatto tipo quello di Palomino con Dybala, sono infortuni per i quali uno staff tecnico pensa di dover fare di più. Prendiamo Bale, uno dei migliori al mondo, ma la sua storia clinica non gli permetteva di essere super sempre, lo è stato in alcuni momenti. Quando non c’era lui, però, c’erano altri e la mancanza non si sentiva troppo. La Roma ne ha diversi con storia clinica e io sono contento di averli e ringrazio di averli, ma quando non ci sono, non ci sono. La storia clinica è difficile da accettare. Dybala sarebbe qua senza una storia clinica? O Sanches? Conosco Smalling meglio di tutti voi, sono felice quando è a disposizione", aggiunge Mourinho.

Su Bove e Zalewski

"Ne abbiamo 5, ma a livello numerico. Bove e Zalewski, ad esempio, non sono prodotti finiti. Io non sono qua oggi a parlare di queste cose, ci sono altre persone a cui chiedere. Io do sempre il massimo, per questo non ho voluto rispondere alle critiche. Sono esigente con me stesso, e la cosa peggiore per me è non essere soddisfatto con me stesso, è difficile per me vivere con questo sentimento. Dopo l’Inter non avevo questo sentimento, abbiamo fatto una partita al massimo delle nostre potenzialità. Se avessimo avuto un po’ di fortuna, che ci vuole sempre in questi casi, saremmo stati noi a passare in vantaggio. Ci siamo andati vicini. Ero triste per lo sforzo di giocatori che hanno giocato due giorni prima, che hanno giocato partite una dopo l’altra. Abbiamo perso con un gol che non si deve prendere, lo sappiamo tutti. Non puoi perdere la posizione al centro dell’area. I ragazzi però hanno fatto bene, hanno giocato alcuni in posizioni chiave con cartellini gialli sulla testa. Hanno fatto bene contro la squadra più forte d’Italia. Domani siamo qua, non abbiamo Paredes per squalifica, abbiamo metà Paulo e un terzo di Renato. Cercheremo di vincere domani. Abbiamo fatto tre vittorie in campionato che ci avvicinano a dove vogliamo stare e cercheremo di avvicinarci ancora. Cerchiamo di fare il meglio per la squadra, semplicemente. È tutto per necessità, per prendere il meglio della squadra", conclude Mourinho.

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ROMA - "Dybala e Sanches? Renato e Paulo tornano in squadra, non sono in condizioni ottimali, ma secondo lo staff medico e i preparatori tornano senza rischi, ed è quello che abbiamo bisogno di sentire, noi e i giocatori, gli dà la giusta fiducia. Domani saranno con noi e ci possono dare una mano. Chi è fuori resta fuori". Si apre con l'annuncio di un importantissimo doppio ritorno la conferenza stampa del tecnico della Roma José Mourinho alla vigilia del match interno contro il Lecce (QUI la conferenza di D'Aversa): "Loro sono forti in contropiede, è una buona squadra, hanno gente veloce sulle fasce, hanno soluzioni per cambiare in corso di gara, hanno un allenatore bravo, sa organizzare la squadra dal punto di vista della costruzione. Stanno facendo un buon campionato. È una squadra difficile da affrontare".

La risposta a De Siervo

"Le parole di De Siervo? Il calendario in termini di numero di partite lo sappiamo prima dell’inizio, 38 di campionato, qualcuna di coppa e di Europa League. Ci sono squadre che hanno più potenziale per fare tutto e alcune meno. Per fare un esempio, se abbiamo 6 difensori centrali possiamo giocare ogni 3 giorni, se ne hai 4 che poi diventano 3 e a volte 2 diventa tutto più difficile. Io penso che la parola ‘alibi’ nel calcio si utilizza quando si perde, non prima. Noi parliamo di calendario dall’inizio del campionato, non da dopo l’Inter. Ma capisco che nel calcio c’è tanta gente che è arrivata con un paracadute, non è il loro mondo, non lo conoscono. Vengono per status, per politica, per bell’abito. Gente che non è cresciuta qui e devi rispettarle per il loro status. Ma non vale la pena commentare. È come se io parlassi di fisica atomica o di produzione cinematografica. Sono paracaduti che sono arrivati e sono qui e dobbiamo rispettarli. Non sanno cosa vuol dire giocare ogni tre giorni, oppure, e sarebbe più grave, lo sanno e fanno finta di non saperlo. Nella Lega calcio io lo so, c’è gente con una storia di calcio, che ci ha lavorato, che ne conosce le difficoltà. C’è chi a livello organizzativo di club ci ha lavorato, sa cosa vuol dire viaggiare, gli alberghi e tutto, e poteva magari influenzare positivamente. Se il nostro club non fa questa domanda a livello istituzionale e se sono sempre io che devo parlarne davanti a voi... magari non dovrei. Magari sbaglio io. Per me l’alibi nella grammatica calcistica si utilizza dopo, io ne parlo dall’inizio. La prossima settimana succederà ancora, la Lazio gioca martedì in Europa, noi giovedì, e non possiamo giocare lunedì perchè è settimana di nazionali, questo è sfortuna. Punto. La Lazio avrà un vantaggio, ma non c’è niente da dire. Ma in tutto quello che è successo fino ad oggi e che si ripeterà la Roma ne è penalizzata. Fortunatamente per me i tifosi non sono scemi, perchè se fischiano l’inno della Serie A sarà per qualche motivo", prosegue Mourinho.

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