Paulo Sousa riparte dalla Salernitana: com'è andata la sua carriera dopo la Fiorentina?

Il tecnico portoghese, dopo aver lasciato il club viola nel 2017, ci riprova con i granata: cosa è successo in questi anni prima del ritorno in Italia
Paulo Sousa riparte dalla Salernitana: com'è andata la sua carriera dopo la Fiorentina?© ANSA

Paulo Sousa è pronto a ripartire, ancora una volta dall'Italia. Il tecnico portoghese è ufficialmente il nuovo allenatore della Salernitana, che nelle scorse ore ha esonerato Davide Nicola: fatale l'ultimo k.o. contro l'Hellas Verona. Della carriera di tecnico ci si ricorda nitidamente di lui per la parentesi alla Fiorentina, fatta dal bel gioco e grandi risultati. Impossibile dimenticare anche l'accostamento alla panchina della Juventus. E poi?

Paulo Sousa e gli inizi da allenatore

La storia di Paulo Sousa da giocatore è ben nota: Benfica, Sporting, Juventus, Borussia Dortmund e Inter le principali squadre della sua carriera. Tanti i trofei vinti, un'idea del calcio pragmatica ma efficace. Un'idea così chiara nella sua testa che, per forza di cose, appesi gli scarpini al chiodo parte la sua esperienza da allenatore. Sousa parte dai ragazzi della nazionale portoghese, precisamente gli under 16. Nel 2008 l'occasione che gli spalanca le porte delle prime squadre: diventa, seppur per un breve periodo, l'assistente del c.t. della nazionale maggiore del Portogallo Carlos Queiroz. Nello stesso anno viene ingaggiato dal QPR come tecnico della prima squadra, in Championship. L'allora patron Flavio Briatore lo allontana però a campionato in corso. Nel 2009/10 diventa l'allenatore dello Swansea, raggiungendo il miglior piazzamento da 27 anni a quella parte, ovvero il settimo posto in Championship. Dallo Swansea al Leicester, ma dopo 1 sola vittoria in 9 partite le Foxes decidono di cambiare guida tecnica. I primi trofei da allenatore arrivano in Ungheria: alla guida del Videoton ottiene un secondo posto in classifica e la vittoria di due Supercoppe e una Coppa di Lega. Le dimissioni per motivi familiari nel gennaio 2013, sei mesi dopo torna ad allenare al Maccabi Tel Aviv: la sua esperienza si conclude alla fine della stagione con un buon percorso in Europa League e soprattutto con la vittoria del campionato, il secondo di fila per il club gialloblu. Risolto il contratto con il Maccabi Tel Aviv, gli si spalancano le porte del Basilea: altra vittoria del campionato per Paulo Sousa e finale di Coppa Svizzera, persa contro il Sion.

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L'esplosione alla Fiorentina

Terminata l'avventura al Basilea, quattro giorni dopo aver risolto il contratto con il club rossoblu, si accasa alla Fiorentina: dopo le avventura da calciatore, Sousa ritorna nel Bel paese. Con la Viola è subito amore: 6 vittorie nelle prime 7 partite, record mai ottenuto prima dal club. Prima parte di stagione da favola, con la Fiorentina che arriva addirittura in vetta alla classifica dopo 16 anni. Nella seconda fase il calo, ma la società si può dire comunque soddisfatta con il raggiungimento di ottimo quinto posto, e soprattutto di un calcio divertente messo in pratica. Una stagione così degna di nota, quella di Paulo Sousa con la Viola, tanto da meritare le attenzioni di grandi club europei, tra questi anche la Juventus. Il secondo campionato in Toscana non è ai livelli del primo, né per risultati né per gioco espresso: la Fiorentina arriverà ottava in campionato e deludendo in Europa. La società decidera così di non confermarlo sulla propria panchina, trovando l'accordo con Stefano Pioli.

Il giro per il mondo e la Salernitana

Una volta terminata l'esperienza alla Viola, di Sousa quasi si perdono le tracce: probabilmente ciò dovuto alla decisione del tecnico portoghese, all'apice della sua carriera, di trasferirsi in Cina, precisamente al Tianjin Quanjian. Dopo un anno, viene esonerato con la squadra posizionata a metà classifica. Sousa torna così in Europa, precisamente in Francia: si accasa al Bordeaux, conclude la stagione 2019/20 senza grandi picchi per poi risolvere il contratto con i girondini. Dopo un paio di esperienze poco felici, prova a rituffarsi nel mondo delle nazionali, proprio lì dove tutto era cominciato: il 21 gennaio del 2021 diventa così commissario tecnico della Polonia. Prende parte alla spedizione europea vinta dall'Italia e uscendo ai gironi. Resta c.t. per le qualificazioni al successivo Mondiale in Qatar, ma non riuscirà ad ottenere il pass diretto: prima della disputa dello spareggio, risolverà il contratto con la federazione polacca. Ancora un colpo di scena nella sua carriera da tecnico, con la decisione di andare in Brasile per diventare allenatore del Flamengo: ufficialità arrivata lo stesso giorno dell'addio alla Polonia. Ma anche l'esperienza in Brasile non è da ricordare, con l'esonero il 9 giugno 2022 dopo il k.o. contro il Bragantino. Dopo il giro per il mondo, Sousa è pronto a tornare in Italia, il Paese che lo ha fatto crescere da calciatore e che lo ha consacrato come allenatore, e precisamente alla Salernitana, nel tentativo di raggiungere una salvezza difficile ma tutt'altro che impossibile. Dall'Italia all'Italia, per lasciarsi alle spalle le esperienze negative: Paulo Sousa è pronto a ripartire.

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Paulo Sousa è pronto a ripartire, ancora una volta dall'Italia. Il tecnico portoghese è ufficialmente il nuovo allenatore della Salernitana, che nelle scorse ore ha esonerato Davide Nicola: fatale l'ultimo k.o. contro l'Hellas Verona. Della carriera di tecnico ci si ricorda nitidamente di lui per la parentesi alla Fiorentina, fatta dal bel gioco e grandi risultati. Impossibile dimenticare anche l'accostamento alla panchina della Juventus. E poi?

Paulo Sousa e gli inizi da allenatore

La storia di Paulo Sousa da giocatore è ben nota: Benfica, Sporting, Juventus, Borussia Dortmund e Inter le principali squadre della sua carriera. Tanti i trofei vinti, un'idea del calcio pragmatica ma efficace. Un'idea così chiara nella sua testa che, per forza di cose, appesi gli scarpini al chiodo parte la sua esperienza da allenatore. Sousa parte dai ragazzi della nazionale portoghese, precisamente gli under 16. Nel 2008 l'occasione che gli spalanca le porte delle prime squadre: diventa, seppur per un breve periodo, l'assistente del c.t. della nazionale maggiore del Portogallo Carlos Queiroz. Nello stesso anno viene ingaggiato dal QPR come tecnico della prima squadra, in Championship. L'allora patron Flavio Briatore lo allontana però a campionato in corso. Nel 2009/10 diventa l'allenatore dello Swansea, raggiungendo il miglior piazzamento da 27 anni a quella parte, ovvero il settimo posto in Championship. Dallo Swansea al Leicester, ma dopo 1 sola vittoria in 9 partite le Foxes decidono di cambiare guida tecnica. I primi trofei da allenatore arrivano in Ungheria: alla guida del Videoton ottiene un secondo posto in classifica e la vittoria di due Supercoppe e una Coppa di Lega. Le dimissioni per motivi familiari nel gennaio 2013, sei mesi dopo torna ad allenare al Maccabi Tel Aviv: la sua esperienza si conclude alla fine della stagione con un buon percorso in Europa League e soprattutto con la vittoria del campionato, il secondo di fila per il club gialloblu. Risolto il contratto con il Maccabi Tel Aviv, gli si spalancano le porte del Basilea: altra vittoria del campionato per Paulo Sousa e finale di Coppa Svizzera, persa contro il Sion.

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