Ochoa: il Psg sfumato, la Salernitana e il record Mondiale da battere

La storia del portiere messicano, protagonista ogni 4 anni, totem dei granata in Serie A e con un sogno nel cassetto
Ochoa: il Psg sfumato, la Salernitana e il record Mondiale da battere© LAPRESSE

Guillermo Ochoa sta facendo stropicciare gli occhi ai tifosi di tutt'Italia, e in particolare a quelli della Salernitana, come ad esempio pochi giorni fa a San Siro contro il Milan. Il portiere, classe 1985, è noto ai più soprattutto per le straordinarie prestazioni nelle ultime edizioni dei Mondiali con il suo Messico. A quasi 38 anni si è voluto rimettere in gioco, con un sogno nel cassetto: quello di battere il record di presenze proprio ai Mondiali.

La storia di Ochoa

La sua avventura nel mondo del calcio nasce proprio in Messico, con il Club America, in cui milita addirittura dal 2003 al 2011. La voglia di misurarsi con i campionati europei è troppa, e così nel 2011 si trasferisce all'Ajaccio. Una sliding door in quell'anno che avrebbe potuto cambiare la carriera di Ochoa. Infatti nell'estate in cui si trasferisce in Ligue 1, un altro club francese lo voleva fortemente: il Psg. Ma proprio quando stava per firmare con i parigini, accade l'impensabile: lui e altri compagni della nazionale, dopo una partita di Gold Cup, vengono trovati positivi all'antidoping. Ochoa, insieme agli altri, grida allo scandalo, e in effetti la loro innocenza verrà presto dimostrata: la sostanza stimolante proveniva in realtà da un'intossicazione alimentare durante un pranzo di squadra. Tutti i calciatori coinvolti furono totalmente riabilitati, ma il treno Psg per Ochoa era già passato, con i francesci che venuta fuori la notizia del doping si tirarono immediatamente indietro, senza attendere l'esito della vicenda. All'Ajaccio resta tre stagione, quando decide poi di non rinnovare il suo contratto.

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La svolta nel 2014

È il 2014, mancano poche settimane alla scadenza dell'accordo coi francesi, e Ochoa si fa notare dal mondo intero. Diventa uno dei protagonisti indiscussi al Mondiale in Brasile, e proprio contro i padroni di casa fu autore di una prestazione rimasta nella storia, col match di debutto alla competizione che terminò 0-0 parando l'impossibile ai verdeoro. In quell'occasione il portiere messicano divenne un meme sui social, con fotomontaggi che lo ritraevano con una mano di 6 dita: unica spiegazione per tutte le parate effettuate a Neymar e compagni. Il Mondiale disputato ad altissimi livelli potrebbe essere un grande trampolino di lancio, ma in realtà continuerà con esperienze in squadra di media dimensione: Malaga, Granada, Standard Liegi, e la chiusura del cerchio col ritorno al Club America. In mezzo a queste esperienze, però, diventa protagonista fisso di tutti i Mondiali, compreso quello da poco terminato con la parata al calcio di rigore tirato da Lewandoswki.

La Salerntiana e il record da battere

Appena terminata la competizione con il Messico, a quasi 38 anni Ochoa decide di mettersi nuovamente in discussione, approdando per la prima volta in Italia e alla Salernitana. Partita dopo partita dimostra di avere ancora dei riflessi da ragazzino, ed è anche grazie a lui che i granata si trovano a +7 dalla zona retrocessione. Un futuro tutto da scrivere, perché le ambizioni del portiere potrebbero portarlo, il prossimo anno, verso altri lidi. Ma la pagina più rilevante della sua carriera ha una data ben precisa: giugno 2026. Infatti il vero obiettivo dell'estremo difensore della Salernitana è quello di arrivare a disputare il sesto Mondiale della sua carriera, diventando il primo ad arrivare a tanto. Al momento è fermo a quota 5 insieme ad altri colleghi illustri tra cui Messi e Cristiano Ronaldo, ma Ochoa ha tutta l'intenzione di prendere parte anche al prossimo Mondiale diventando l'unico ad aver disputato 6 competizioni. L'occasione da big sfumata, protagonista indiscusso ogni 4 anni, l'Italia e quel sogno nel cassetto: la storia di Guillermo Ochoa ha ancora pagine importanti da regalare.

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Guillermo Ochoa sta facendo stropicciare gli occhi ai tifosi di tutt'Italia, e in particolare a quelli della Salernitana, come ad esempio pochi giorni fa a San Siro contro il Milan. Il portiere, classe 1985, è noto ai più soprattutto per le straordinarie prestazioni nelle ultime edizioni dei Mondiali con il suo Messico. A quasi 38 anni si è voluto rimettere in gioco, con un sogno nel cassetto: quello di battere il record di presenze proprio ai Mondiali.

La storia di Ochoa

La sua avventura nel mondo del calcio nasce proprio in Messico, con il Club America, in cui milita addirittura dal 2003 al 2011. La voglia di misurarsi con i campionati europei è troppa, e così nel 2011 si trasferisce all'Ajaccio. Una sliding door in quell'anno che avrebbe potuto cambiare la carriera di Ochoa. Infatti nell'estate in cui si trasferisce in Ligue 1, un altro club francese lo voleva fortemente: il Psg. Ma proprio quando stava per firmare con i parigini, accade l'impensabile: lui e altri compagni della nazionale, dopo una partita di Gold Cup, vengono trovati positivi all'antidoping. Ochoa, insieme agli altri, grida allo scandalo, e in effetti la loro innocenza verrà presto dimostrata: la sostanza stimolante proveniva in realtà da un'intossicazione alimentare durante un pranzo di squadra. Tutti i calciatori coinvolti furono totalmente riabilitati, ma il treno Psg per Ochoa era già passato, con i francesci che venuta fuori la notizia del doping si tirarono immediatamente indietro, senza attendere l'esito della vicenda. All'Ajaccio resta tre stagione, quando decide poi di non rinnovare il suo contratto.

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