Lo scudetto del bilancio

Conti ok, il club è solido. Il presidente del Coni ha premiato il Toro di Cairo che da quattro anni sforna bilanci positivi
Lo scudetto del bilancio© LaPresse

TORINO - Tutto funziona benissimo, a tavolino. Per il cassiere del Toro, e il suo presidente, i conti sono perfetti. Perché davvero diventa difficile immaginare dati migliori, nel rapporto tra i conti finanziari del club e il rendimento effettivo sul prato. Che poi i tifosi granata invochino da tempo investimenti più significativi per alzare realisticamente il livello delle ambizioni e poter dare l’assalto all’Europa con possibilità più concrete di arrivare al traguardo, beh, anche questo è storia. Ma di certo Cairo può già festeggiare, lui. Incassa, e la squadra naviga senza falle, e senza pericoli di default economici. E’ quasi una rarità, nel calcio professionistico italiano, una situazione finanziaria tanto positiva e confortante. Magari il cuore caldo della gente del Toro è… rigato, vorrebbe di più. Ma il cervello gelido dice che il Toro è davvero una società modello, se si guarda solamente ai conti. Da quattro anni, per esempio, il bilancio è in attivo, chiude sempre in positivo. E anche le proiezioni per il prossimo rendiconto finanziario inducono a profetizzare un segno “più”. I bilanci della società granata rispettano gli anni solari, per via del consolidato fiscale, e dopo il milione di attivo registrato sul bilancio del 2013 (approvato nel primo semestre dell’anno successivo), ecco i 10,68 milioni di utile del 2014, i 9,53 milioni del 2015 e l’1,39 (sempre in milioni) del 2016. Il che significa un +22,6 milioni, nel complesso. A cui si aggiungono i saldi attuali sul mercato.

CALCOLATRICE ALLA MANO - Ragioniamo per esempio attorno alle operazioni effettuato da gennaio a oggi. Tra dare e avere, tra acquisti e cessioni, riscatti obbligatori e prestiti onerosi, il Torino registra un saldo positivo di 32 milioni abbondanti, mettendo tutto sulla bilancia, tranne i bonus (e ovviamente non considerando quei riscatti non ancora sicuri: come Rincon, ad esempio, il cui acquisto dipenderà dal numero di presenze; nel caso, il saldo positivo resterebbe comunque eccezionale, a quota +26 milioni). Che il presidente del Coni, Malagò, abbia premiato il Torino con lo scudetto del bilancio, nella scorsa primavera, è motivo di vanto e di soddisfazione, per Cairo. Avere un club sano e solido, senza pericoli per il futuro, è la base di tutto ed è un successo indiscutibile. Ma che i tifosi vogliano qualcosa di più e di meglio, pur senza mettere a repentaglio i conti del club, è un dato di fatto che merita anch’esso comprensione e rispetto.

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