© Marco CanonieroTORINO - Se solo il Toro si fosse scrollato di dosso la tendenza a pareggiarne una sì e una no, quanto i sogni d’Europa sarebbero più coltivabili, nell’orto granata: 7 in 14 partite, questa l’incidenza dei segni X emersi nel campionato della squadra di Sinisa Mihajlovic. Uno che perdendo il sonno per le vicende del Torino avrà passato e forse passerà qualche notte con gli occhi fissi al soffitto rinvangando quel 2-2 contro il Verona. E su quel punto arrivato attraverso lo stesso punteggio a Crotone. Perché a ben vedere sarebbero bastati 4 punti ipotetici da aggiungere ai 19 reali per balzare sopra Atalanta e Chievo, Bologna e Milan e isolarsi a 23 in quel settimo posto che, Coppa Italia agevolando, potrà garantire il posto in Europa League. E chi avrebbe avuto il Toro sopra la testa? La Samp che di punti ne ha 26 e che dal Grande Torino è uscita indenne proprio in virtù di un pareggio (l’ennesimo 2-2 della stagione granata). Maturato per i soliti errori difensivi, in particolare di Moretti che lasciò campo libero a Zapata per la rete del vantaggio blucerchiato. Una sull’altra, mettendo assieme anche i due positivi punti conquistati a Milano contro Inter e Milan nonché l’1-1 all’esordio col Bologna e quello interno contro il Chievo, le partite impattate dai granata sono appunto state 7.
I PRIMATI NELLA STORIA - Soltanto in altre 7 occasioni negli ultimi 88 anni, cioè da quando è stato varato il girone unico nel 1929-’30, il Toro aveva pareggiato la metà delle partite, dopo 14 turni di campionato. Il dato è significativo, ma non costituisce il record storico. In tre stagioni, nel ‘74, nell’88 e nel ‘93, ne sono arrivati 8 di pareggi, mentre nel ‘71 e nel 2008 addirittura 9.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport
