Torino, ecco il magnate D'Angieri: "Disposto a rilevare la società"

"Se Cairo intende cederla mi faccio avanti. Sono della Juve, granata era mio nonno: mi interessano business e stadio"
Torino, ecco il magnate D'Angieri: "Disposto a rilevare la società"

TORINO - I tifosi del Toro che al termine dell’ultima, ditirambica puntata di Tiki Taka sono saltati sulla sedia ascoltando la dichiarazione d’intenti dell’ambasciatore per gli affari europei del Belizesono pronto a fare un’offerta d’acquisto per il Torino»), non ricadano subito sulla medesima sedia affranti, certi di essere appena usciti da uno spazio onirico per ripiombare senza speranza nell’incubo di una tristissima realtà. Ci si era talmente divertiti, nel corso di una trasmissione in bilico costante tra cronaca e surrealismo, che il dubbio si fosse trattato di uno scherzo ideato da quel mattatore di Chiambretti - al quale l’ambasciatore si è prestato - era forte.

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Ecco D'Angieri

Per verificare se fosse un sogno o l’inizio di una potenziale trattativa per il passaggio di consegne del Torino, era doveroso provare a contattare Sua Eccellenza Nunzio Alfredo D’Angieri: il quale, già soltanto per il fatto di essere chiamato dagli amici “Pupi”, si attira le immediate simpatie della tifoseria granata. Lo abbiamo cercato, lo abbiamo trovato: «È vero, sono disposto a rilevare il Torino», conferma colui che nel 2017 la rivista Forbes ha posizionato al 601° posto nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. «Le condizioni imprescindibili sono due: che Cairo voglia vendere, e che il sindaco Appendino mi conceda la possibilità di acquisire lo stadio». Due condizioni che possono essere soddisfatte. Da una parte il presidente così ha parlato, di recente: «Non resterò al Toro a vita, ma lo cederò soltanto a uno migliore di me», dichiarava l’attuale presidente del Torino. Ebbene, ricordiamo che a scendere in campo è un magnate che ha fatto un’offerta di 337 milioni di dollari per rilevare il colosso cinematografico della Weinstein Company.

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La trattativa

Fronte stadio, fresca è l’esposizione dell’assessore allo sport Finardi, sul tema: «Cairo ora acquisti lo stadio». Cairo, va da sé, nelle vesti di patron granata. Ergo, chi lo dovesse sostituire avrebbe davanti a sé una prateria, per rilevare l’Olimpico Grande Torino e investirci sopra. «Conosco Cairo da molti anni, e non voglio interferire con i suoi affari - prosegue D’Angieri -: quindi sono pronto a intavolare una trattativa, ma soltanto a fronte di una sua apertura a cedere la società. Così fosse, e se il prezzo sarà congruo e potrò intervenire sullo stadio, l’affare potrà andare in porto». Perché, viene da chiedersi, un personaggio di tale profilo è interessato al Torino e non ad altre società? [...]

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