Ride solo lui, ormai. Ciò che più sconvolge è che rida proprio lui, Salvatore Sirigu. Un tempo il SalvaToro, oggi è un “citofono”: sui social sta prendendo piede questo soprannome. Per capire meglio, è giusto partire dalla cronaca. Fischio finale di Torino-Udinese. Uguale: una prestazione disastrosa, l’ennesima sconfitta e una classifica che dice +1 sull’ultimo posto. Le inquadrature televisive, però, parlano. Persino più dei fatti, già particolarmente urticanti. E così il portiere del Toro, inquadrato su Sky per qualche secondo a fine partita, ride: non si sa con chi o per cosa, visto che era un primo piano. Però ride, a lungo e pure bene. Insomma, non un sorrisetto. Un’immagine sbattuta in faccia ai tifosi davvero difficile da digerire. Gli spettatori ormai sono relegati in casa: meno male, verrebbe da dire, perché proprio non meritano di assistere a scempi come ieri nella ghiacciaia del Grande Torino. Quello che fino a pochi mesi fa era considerato uno dei pochi baluardi di granatismo insieme a Belotti, volta le spalle a se stesso e alla gente che lo ha amato incondizionatamente.
Tuttavia, prima ancora che al popolo, Sirigu sta cestinando quanto di buono è riuscito a costruire negli ultimi due anni: di questo passo Mancini rifletterà molto bene sull’ipotesi di portarlo agli Europei. Perché il SalvaToro sardo non esiste più: i granata prendono gol praticamente a ogni tiro in porta e lui - che ai tempi di Mazzarri rischiò persino di mettere le mani al collo di Rincon prima della partita col Sassuolo (12 maggio 2019) pur di tenere alta l’attenzione dei compagni sull’obiettivo Europa League - si dimostra adesso un muro di gomma. Un corpo estraneo ai granata, un vero e proprio fattore negativo: dov’è finito l’uomo che sbraitava, rimbrottava e incoraggiava tutti? Dove si è smarrito il maniaco della perfezione? I tifosi, sui social, ora arrivano ad accusarlo di giocare contro.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport