Torino: premio per Belotti. Offerta alzata, se il Gallo l'accetta un milione in regalo

Cairo ha messo sul piatto anche una cifra extra da pagarsi subito pur di convincere l'attaccante a rinnovare. La proposta di ingaggio fisso sale invece a 3,3 milioni netti
Torino: premio per Belotti. Offerta alzata, se il Gallo l'accetta un milione in regalo

TORINO - Non ti bastano 3,2 milioni di euro netti all’anno per giocare a pallone? E se ti dessimo anche un premio extra di un milione, alla firma? Aperta parentesi: abbiamo tutti sbagliato mestiere, bisognava fare il calciatore. Non solo ti pagano una fortuna. Ma ti danno pure un premio se ti prendi il fastidio di guadagnare una quantità industriale di soldi. Sempre e solo per giocare a pallone. Chiusa parentesi. Torniamo seri. La novità rimbalza e fa subito molto rumore, apre nuovi scenari, certifica il riscaldamento globale in aumento attorno al pianeta Belotti. E tutto si connette indirettamente anche all’effetto Lukaku-Chelsea. Con l’Atalanta e la Fiorentina che sono tornate a muoversi a ventaglio sul mercato delle punte: prudentemente, tra piani A, B e C. Anche l’Inter ha i suoi bei piani A, B e C: e Zapata e Vlahovic, pur diversi tra loro, appartengono al novero delle prime scelte.

Belotti: o c'è il rinnovo o Cairo vuole venderlo subito

E cosa hanno scoperto a Bergamo e a Firenze, là dove considerano Belotti una delle possibili piste in caso di partenza del proprio centravanti? Che la piattaforma economica in discussione è di nuovo cambiata, ecco cosa hanno scoperto sul Gallo. E pure i vertici dell’Inter ne sono venuti a conoscenza, pur se gli obiettivi primari restano comunque altri. Molto semplice: il Torino ha presentato un’offerta più alta al Gallo affinché rinnovi il contratto. Non siamo più ai 3,2 milioni netti più bonus per 4 anni, di cui ormai si discorre mediaticamente da parecchi giorni: che pure era già una proposta da leccarsi le dita, per Belotti. Il quale non arriva esattamente da due stagioni idilliache e da un Europeo individualmente fantasmagorico, al di là, ovvio, del trionfo collettivo. Non è il Gallo del 2017, tra i 26 gol in A e i 100 milioni di clausola rescissoria per l’estero. Ma resta un signor centravanti. Per Cairo, la madre di tutte le possibili vittorie o le possibili sconfitte, di questi tempi. Alla prima schiera appartiene lo scenario di un Belotti che accetta di prolungare oltre la scadenza del ’22: sarebbe un segnale enorme per Juric, per la squadra, per la piazza e per il mercato. Alla seconda categoria, la madre di tutte le sconfitte, si collegherebbe invece un Belotti determinato ad andare fino in fondo con i no, sino a mettersi in vetrina e all’asta per la prossima stagione con il cartellino gratis in mano, data l’attuale scadenza contrattuale (giugno ’22). Per Cairo significherebbe non incassare neanche un euro, un domani. Potendo, per lui allora sarebbe assolutamente meglio venderlo adesso, subito: il Torino chiede una trentina di milioni (lo Zenit li ha offerti, bonus compresi, ma il Gallo ha detto no, non vuole andare in Russia). Evaporata la Roma dopo l’acquisto di Shomurodov, restano nella memoria i sondaggi di Siviglia, Atletico Madrid, Tottenham e Arsenal. Ma nulla di concreto. E poi le variabili Atalanta e Fiorentina: a seconda del possibile effetto domino post Lukaku.

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