© Manuela Viganti/Agenzia Aldo Liverani sas
TORINO - La valigia che ha preparato nel 2014, quando dal Novara è passato al Toro per giocare in Under 15, era carica di sogni e di paure. Perché lasciare il nido di Legnano, dopo essere stato scartato dall’Inter, non era certo la strada più comoda da percorrere. Eppure Nicola Rauti non ha mai mollato un centimetro. Prima Marco Sesia e poi Federico Coppitelli lo hanno reso un professionista. Peccato che uno dei suoi più prestigiosi estimatori, Walter Mazzarri, gli abbia fatto buttare via sei mesi: nell’estate del 2019 è rimasto a Torino con legittime chance di poter essere preso in considerazione da WM, peccato che le condizioni non gli abbiano mai permesso di prendersi ciò che avrebbe meritato. Mazzarri ha avuto paura a gettarlo nella mischia, così a gennaio 2020 ha iniziato un altro viaggio: quello nel mondo dei grandi. Il breve e vincente prestito al Monza (con salto di categoria dalla C alla B) e poi Palermo: se l’amico Lorenzo Lucca - preso dal Pisa poche settimane fa per 2 milioni di euro - è riuscito a esplodere è anche merito degli assist e del lavoro sporco di Rauti. (...)
La dedica social ai granata
Quando si è fatto male Belotti si è alzato dalla panchina senza timore: era l’unica scelta, ma non l’ultima. Pure Juric lo stima. Apprezzamento ripagato da una prestazione volitiva e dal gol ai rigori. Un esordio col Toro che ha emozionato Rauti, che su Instagram ha riguardato il film della propria adolescenza: «Sono arrivato in questa città da ragazzino, da solo senza famiglia e amici, mi sono sentito accudito lungo il tragitto da persone che porterò sempre nel cuore, le stesse che vivono per il Toro, e che mi hanno fatto crescere secondo questa fede - così recita il suo post -. Ho sognato un debutto con questi colori ed è stato emozionante. Consapevole che sia solo l’inizio e che ci sia tanto da migliorare. Forza Toro»
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