“Toro, basta gol nei finali!”. E oggi il confronto al Filadelfia

Sotto analisi le colpe di Ilkhan e Milinkovic sul gol di Brozovic, ma il discorso investirà tutto il gruppo
“Toro, basta gol nei finali!”. E oggi il confronto al Filadelfia© ANSA

Sconfitta salutare o battuta d’arresto destinata ad avere strascichi? La risposta si avrà fin dalla prova interna di sabato contro il Sassuolo, detto che per come è maturato il ko di Milano la sensazione è che questo Toro possa sfruttare il gol di Brozovic per imparare e migliorare. La prestazione complessiva di sabato - pur giudicata tenendo conto della poca cattiveria sotto porta (quella di Handanovic) e degli errori commessi sulla rete incassata (Zima perde palla, il croato beffa Ilkhan e Milinkovic rimane a metà strada) - resta comunque positiva.

E così, oggi alla ripresa degli allenamenti dopo il giorno di riposo concesso da Juric (la seduta sarà probabilmente ancora diretta da Paro per gli strascichi della polmonite che ha afflitto il croato), i granata lavoreranno per radicare gli aspetti che funzionano, e insisteranno su quanto va corretto per allegare a buone prestazioni risultati che in dote portino punti. Uno degli aspetti centrali rimane la fragilità nei minuti finali delle gare. Rimane perché il punto era già emerso più volte nel corso del passato campionato. Nel quale, come da tabella a corredo, il Torino ha sperperato la bellezza di 14 punti a causa di reti subite dal 35’ della ripresa in poi. Una variabile chiara in primis a Juric e Paro, tanto che il vice del tecnico croato proprio su questo ha insistito, nel commentare la sfida contro l’Inter: «Contro le grandi non possiamo concederci mezza disattenzione dal primo all’ultimo minuto di gioco - le parole dell’ex centrocampista astigiano -: hanno elementi in grado di risolvere con una giocata, esattamente come è successo (grazie all’imbeccata di Barella finalizzata da Brozovic, ndr). Dobbiamo imparare a gestire meglio queste situazioni». Quindi il rimando all’annata 2020-21: «Già la stagione scorsa, oltretutto, avevamo preso troppi gol e perso troppi punti nei finali di gara. Si diventa forti quando si porta a casa un pari anche in partite così - l’aggiunta di Paro -: dobbiamo crescere per arrivare a gestire ogni dettaglio per tutta la durata di un incontro. E poi dobbiamo imparare a buttarla dentro». Quest’ultimo è discorso differente, ma in un certo modo legato. Se il Toro avesse concretizzato una tra le molte occasioni avute, il gol di Brozovic avrebbe potuto accorciare la distanza o al più portare al pari nerazzurro.

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Intanto, in questo campionato, quello di Milano è l’unico punto perso dai granata per una rete incassata dal 35’ del secondo tempo in poi. Tuttavia la maggior parte dei gol, anche in questo torneo, è arrivata al crepuscolo delle sfide. A partire dal primo incrocio contro il Monza: i granata hanno legittimato il doppio vantaggio con una prova di alto livello, sporcata però dalla marcatura di Dani Mota. Per fortuna del Torino arrivata a pochi secondi dal gong. Dopo lo 0-0 interno con la Lazio la situazione si ripete simile a Cremona. Allo Zini si assiste a una tra le prestazioni migliori dell’era Juric, ma dopo le zampate di Vlasic e Radonjic tocca a Sernicola spaventare i più di 1.500 tifosi granata presenti. A Bergamo pure un gol arriva al 39’ della ripresa, ma con l’Atalanta già avanti: Koopmeiners segna il secondo rigore della sua serata - quello che lo porta alla tripletta - con il punteggio già di 2-1 per i nerazzurri. E si arriva alla note dolente, alla prima rete subita nel finale e costata un punto. Delle responsabilità individuali si è detto, e oggi anche di questo si occuperà Paro (sempre in linea diretta con Juric, se come pare assente al Fila). Il discorso, però, investirà soprattutto il gruppo, sarà volto a cercare di mantenere quell’equilibrio di squadra che spesso salta al momento dei cambi. Spesso obbligati, con giovani o giovanissimi chiamati a dare un contributo nella fase più delicata dell’incontro. E qui il tema investe pure il mercato: la coperta è calda, ma corta. Juric negli ultimi giorni di agosto ha provato a stimolare l’arrivo di un centravanti, di un centrocampista di sostanza nonché di Praet (blindato dal Leicester perché a sua volta l’Atalanta non ha fatto uscire Boga): è arrivato Karamoh. Non il colpo in grado di completare un mercato in precedenza convincente.

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