Torino-Milan: Juric, mai un tifo così

Si vola verso le 26 mila presenze: stadio esaurito o quasi. Polizia e steward, misure speciali per dividere le tifoserie
Torino-Milan: Juric, mai un tifo così© /Ag. Aldo Liverani Sas

TORINO - Da quando c’è Juric il massimo di presenze al Grande Torino, post limitazioni per la pandemia, fu raggiunto nella passata stagione proprio contro il Milan. Era il 10 aprile: 23.472 spettatori, 0 a 0 il risultato finale. Domenica sera questo primato sarà battuto: e anche di parecchio, presumibilmente, visto come sta volando la prevendita. Raggiungere il tetto delle 25, 26 mila presenze è nell’aria, in base a conteggi e proiezioni. Ma non si può nemmeno escludere che la prevendita di questi ultimi giorni porti all’esaurito, dunque oltre quota 27 mila spettatori. La corsa scudetto del Milan campione d’Italia e la doppia vittoria granata dopo il derby, in Coppa con il Cittadella ma soprattutto a Udine, hanno alimentato l’entusiasmo e le attese delle tifoserie. Il settore ospiti è esaurito da tempo: 1.500 posti. In Maratona restano disponibili, a dir tanto, 500 biglietti. Un po’ come nella curva Primavera e nei Distinti (i parterre più bassi). Sul lato delle Tribune, invece, restano un migliaio di biglietti di diverso prezzo. Le vittorie del Milan e la rinascita di un Toro che emoziona, che piace, tanto quanto scuote il sangue nelle vene il gioco garibaldino di Juric, sono il terreno fertile di questo nuovo decollo ai botteghini.

Torino-Milan, nessuna limitazione

Entusiasmo, fatti e speranze. Simbolicamente parlando, Juric, Pioli e i loro ragazzi stanno scavando un bel solco (fatte salve le debite e rispettive proporzioni in classifica e nelle ambizioni): e le due tifoserie lo colmeranno anche domenica. Perché, domenica, non saranno in vigore le limitazioni che per ragioni di prudenza, di ordine pubblico, di sicurezza erano state adottate in occasione dell’ultimo derby, quando gli spettatori rimasero sotto il tetto delle 23 mila presenze. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive non ha infatti inserito la partita Torino-Milan nella categoria delle gare a rischio per l’ordine pubblico, indi per cui i tifosi rossoneri, ben più liberamente di quelli juventini a suo tempo, hanno potuto e possono comprare i biglietti dappertutto o quasi (dipende dalla loro provincia di residenza). Contro la Juve per acquistare i tagliandi delle curve occorreva avere la Fidelity Card Cuore Granata, chiaramente in possesso solo dei tifosi del Toro: e anche ciò significò la mancata vendita di circa 3 mila biglietti in Primavera. A seguito delle direttive dell’Osservatorio e delle decisioni della Questura, in stretta collaborazione con il club granata, le limitazioni del derby non sono più attive. Di qui la gran presenza di tifosi rossoneri, domenica: 5 mila, se non di più. Ascoltate le comunicazioni e le indicazioni della Questura e quindi d’intesa con le forze dell’ordine, il Torino ha ugualmente varato alcune restrizioni in più per ragioni prudenziali: chi abita a Milano e in provincia non può comprare biglietti nelle curve. Ciò significa che la parte più calda del tifo rossonero invaderà il settore ospiti, ben più facilmente controllabile (perché separato da barriere fisse). In Maratona non possono nascere commistioni pericolose, in Primavera invece non si può escludere categoricamente a priori.

Il comportamento dei tifosi

Ma proprio per scongiurare il rischio di nuovi “esperimenti sociali” solo deprecabili (Torino-Inter, 2019), le presenze delle forze dell’ordine e degli steward saranno aumentate quasi ai limiti massimi. E fin dall’ingresso allo stadio gli steward, con il controllo della polizia, filtreranno gli accessi e instraderanno i tifosi milanisti nel lato della Primavera più vicino al settore ospiti, così da creare un ampio cordone di separazione in curva: con gran presenza di steward e un corridoio vuoto in verticale. Anche nei Distinti i rossoneri si sistemeranno soprattutto in quella parte di gradinate più vicine al settore ospiti. Dalla Questura garantiscono che vari sistemi di sicurezza saranno adottati per evitare pericolose commistioni, in un clima di rivalità sportiva senza degenerazioni. Il comportamento dei tifosi farà infine la differenza: questione di civiltà e rispetto. La violenza non si combatte solo con gabbie e restrizioni, divieti, e ovviamente con doverose decisioni di buon senso atte a ridurre il rischio di scontri. Quelle mancate 3 anni fa, quando anche la parte più calda del tifo interista, a seguito delle decisioni dell’Osservatorio, della Questura e del Torino, potè comprare i biglietti pure in curva Primavera.

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