Pellegri, il record più triste: infortunato dopo 2 secondi!

Il bomber scivola ed esce per un guaio alla caviglia. Però non dovrebbe essere nulla di serio. Non aveva mai giocato 4 partite di fila: ma questa è finita prima di iniziare. Il dolore e la rabbia

BOLOGNA - Incredibile: due secondi e si era già fatto male. Un record mondiale. Mai vista una scena così. Calcio d’inizio battuto dal Bologna, palla all’indietro, scatto bruciante di Pellegri in pressing, scivolata inaspettata per colpa del campo molle e zuppo di acqua e distorsione immediata alla caviglia sinistra. L’attaccante del Torino ha poi cercato di stringere i denti, ma era impossibile correre: claudicante, poco dopo si è lasciato cadere a terra. E già al 4’ entrava Karamoh, jolly offensivo: l’essere vivente più simile a un ipotetico centravanti che aveva Paro in panchina («Da qualche tempo ci stiamo lavorando in allenamento per poter utilizzarlo anche in questo ruolo, se necessario. Di sicuro, comunque, una sostituzione così immediata ci ha un po’ condizionato», avrebbe poi detto il vice di Juric).

Quel campo bagnato

Due secondi, il piede d’appoggio che fa cilecca per colpa di una zolla e addio. Incredibile, ancora una volta. E dire che per Pellegri doveva essere una giornata fin… storica: a ventuno anni, dopo aver esordito in Serie A a quindici anni, si stava accingendo a disputare a Bologna la sua quarta partita di fila da titolare, tra Coppa Italia e campionato. Mai successo prima in carriera, tra ripetuti problemi muscolari e concorrenze acuminate fra Monaco e Milan (e Torino, da gennaio nello scorso campionato: perché c’era ancora Belotti).

Per carità, a quattro gare di fila dall’inizio è comunque arrivato, per gli statistici: un secondo di gioia, un altro secondo ed era già al tappeto. Un record di sfortuna, per uno che a quindici e poi a sedici anni (i primi tre gol in A) aveva firmato ben altri primati. C’è da dire che il campo ha effettivamente influito, nella dinamica dell’infortunio: abbiamo visto diversi giocatori scivolare all’improvviso nel primo tempo, sia sul fronte granata, sia su quello rossoblù. Scelta dei tacchetti sbagliati, evidentemente, per un terreno così molle. Pellegri, claudicante, è uscito dal campo sacramentando proprio all’indirizzo del prato (bagnato da idranti a scomparsa sino a pochi minuti prima dell’inizio), e non soltanto contro il destino.

Niente stampelle

Tuttavia Pietro si può consolare: se gli esami medici di oggi confermeranno che i legamenti non sono stati interessati dal trauma distorsivo (questa la diagnosi a caldo), allora Pietro potrebbe guardare con fiducia alla trasferta di Roma, domenica. E mercoledì, contro la Sampdoria? Chissà: se ne saprà di più solo stasera, a esami terminati. Di certo Paro ha lasciato aperto uno spiraglio, a parole: «Adesso, a un paio di ore dall’infortunio, non pare niente di particolarmente grave: una distorsione alla caviglia sinistra da valutare ventiquattr’ore dopo, ma destinata forse a passare abbastanza presto. Speriamo».

Dopo il match, in effetti, Pietro riusciva già a camminare abbastanza normalmente, senza stampelle e quasi mascherando il problema: una leggera zoppia. E un volto che più scuro non poteva essere. Proprio quando stava per spiccare il volo, dopo i gol a Cittadella e Udinese e la bella prestazione col Milan.

Due secondi, e al diavolo! Incredibile, sì. Un record mondiale nella storia del calcio: proprio così.

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