Torino, Pellegri out: torna nel 2023

Caviglia dolorante: Juric pensa di riproporre il tridente dei trequartisti. L’infortunio di Bologna (due secondi dopo l’inizio) non è stato smaltito
Torino, Pellegri out: torna nel 2023© /Ag. Aldo Liverani Sas

TORINO - Niente da fare, l’infortunio patito da Pietro Pellegri al Dall’Ara due secondi dopo l’avvio della gara costa più di quanto si sarebbe potuto prevedere al centravanti granata: subito fuori a Bologna, là dove il peso dell’attacco è caduto sulle fragili spalle di Karamoh, discontinuo ma qualche volta frizzante se può partire dalla fascia, però senza brio dovendo agire da centravanti. Tanto che per il successivo impegno infrasettimanale contro la Samp il croato Juric ha trovato soluzioni alternative, schierando Vlasic “falso nove” con il pimpante Radonjic e il più manovriero Miranchuk ai lati dell’ex del West Ham. Un accorgimento abbondantemente studiato al Filadelfia, ma varato nelle ore subito precedenti la sfida contro la Samp. «Se il test è positivo Pellegri sarà titolare», diceva Juric alla vigilia della gara. E in base a quanto filtrava dalle segrete stanze granata pareva credibile l’impiego dell’Under 21. Mercoledì al Grande Torino invece è stato risparmiato nella speranza di poterlo riavere a Roma. «Lo abbiamo tenuto fuori anche nell’ottica della gara di Roma», aggiungeva l’allenatore dopo il successo sui blucerchiati.

L’ultimo atto ieri, quando Juric così ha sentenziato, su Pellegri: «Non ce la fa, sarà fuori - ha spiegato Ivan -. Ha una contusione ossea che non gli permette certi movimenti, se si ferma e riparte accusa delle fitte. Ha provato a correre, ma si è dovuto fermare ed è uscito». Un gran peccato che in maglia granata finisca così il 2022 di un giovane che, condizioni fisiche permettendo, sabato potrebbe scendere in campo ad Ancona con l’Under 21 nel test contro i pari età della Germania. Tornando al Toro, il centravanti ha dovuto arrendersi nel periodo in cui stava rialzando la testa dopo anni difficili: in gol a Udine, trascinante contro il Milan, esaltato da Juric («Altri non hanno il suo potenziale, sta cominciando a dimostrarlo adesso. Può diventare un giocatore forte, tipo il Gallo dei tempi d’oro»), e soprattutto nutrito di quell’autostima venuta a mancargli, tra il Monaco e il Milan. L’unica cosa che può fare adesso è non riperderla, pensando a guarire dall’infortunio per poi rimettersi a disposizione di chi ne sta curando attentamente la maturazione.

Cioè Juric, tecnico che a Roma sembra intenzionato a voler riproporre il tridente formato da Vlasic al centro con Radonjic a destra e Miranchuk a sinistra. Difficile pensare che il ruolo di centravanti possa andare a Karamoh (o Seck), mentre non è da escludere che il croato possa chiedere un sacrificio a Sanabria. «Ha lavorato bene e per tutta la settimana, ma non ha i novanta minuti nelle gambe». Possibile l’utilizzo del paraguaiano - che nella ripresa sarebbe sostituito - dall’inizio. Le scelte per il ruolo di centravanti restano poche, rispetto all’anno scorso sono dimezzate: Belotti è l’avversario odierno, Zaza fin qui è ancora senza squadra.

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