Buongiorno e l'Italia: la chiamata di Mancini e lo stage a Coverciano

Il difensore granata entra nel giro della Nazionale: il ct ha seguito il percorso di crescita del centrale classe '99 in particolare negli ultimi due campionati

TORINO - Alessandro Buongiorno ne ha fatta davvero tanta di strada. Dalla Scuola Calcio del Toro fino alla Nazionale maggiore: il percorso che tanti suoi compagni del vivaio sognavano, lui è riuscito a compierlo. E adesso anche Roberto Mancini vuole vederlo da vicino. Il ct ha seguito il percorso di crescita del centrale classe '99 in particolare negli ultimi due campionati e in questo momento lo guarda con curiosità: a Coverciano, oggi, avrà modo di vederlo all'opera anche in allenamento. Alessandro, torinese e grande tifoso granata sin da piccolo, è l'esempio di un lavoro condotto magistralmente dal Toro. Quando era acerbo, non è stato bruciato ma valorizzato. E quest'anno ha pure indossato la fascia da capitano, contro il Sassuolo. Una gioia indescrivibile per Buongiorno: «Essere arrivato a questo traguardo è stato davvero emozionante, ma in generale mi emoziono ogni volta che scendo in campo con la maglia del Toro. Sento una grande responsabilità, ma mi inorgoglisce». Alessandro, con la sua duttilità, si sta rivelando un’arma fondamentale per Juric. Perché può essere impiegato in tutti i ruoli della difesa a tre, aspetto che ha naturalmente attirato l’attenzione di Mancini, che sta costruendo la nazionale del futuro. E poi c’è Juric, che pretende uno step di maturazione ulteriore da parte del ragazzo. Buongiorno ha mezzi fisici e tecnici per essere considerato un titolare, a tutti gli effetti. Per cui quando giocherà dovrà limitare al minimo gli errori, quelle piccole sbavature che in qualche circostanza hanno rischiato di farlo deragliare: le gare col Sassuolo e col Napoli sono gli esempi più lampanti.

La chiamata di Mancini

Ma la chiamata di Mancini, che questa mattina lo ha voluto fortemente nel secondo gruppo di lavoro, lo deve spronare a migliorarsi ancora. Il Toro, in questo momento, rappresenta l’ambiente ideale. Ha la fiducia di tutti: società, allenatore e compagni. E ha la ferrea volontà di restare il più a lungo possibile sotto la Mole, nella sua città. Diventando prima o poi il capitano del Toro: non solo in assenza di altri, ma il legittimo proprietario di una fascia che sogna sin da bambino. Recentemente, in occasione delle Atp Finals a Torino, Buongiorno ha parlato del suo strettissimo legame col club: «Per me il Toro è il massimo, cerco sempre di dare tutto per restituire quello che mi ha dato sin da quando ero piccolo. Spero di rimanere il più possibile e, finché sarò qui, darò il 100%». Nessuna promessa di amore eterno, ma una sincera volontà di convincere tutti coi fatti. Buongiorno ora si gode il momento in Nazionale: affronterà una sgambata che lo aiuterà a prendere dimestichezza con un contesto nuovo. Poi rientrerà a Torino: dopodomani, nel test contro la Cremonese, Juric gli concederà spazio. Ed è probabile che anche col Verona, nella prima uscita ufficiale del 2023, Alessandro possa giocare. Schuurs non è al top della condizione e Rodriguez è da poco tornato dai Mondiali. Per cui Buongiorno ha l’occasione per consolidare il proprio status: è già importante per il Toro, ora punta a diventare indispensabile.

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