Le variabili sono dietro l’angolo: e la prima riguarda il Torino stesso, la permanenza o meno di Juric nella prossima stagione. La seconda, se guardiamo all’indirizzo di M’Bala Nzola, concerne i destini dello Spezia: in caso di retrocessione avrebbe strumenti ben più limitati per cercare di tenere su il prezzo del centravanti angolano, ferma restando l’impossibilità, a quel punto, di trattenere il suo bomber. La terza fa riferimento al mercato internazionale che può inglobare Artem Dovbyk, goleador del Dnipro, una delle stelle della nazionale ucraina: e qui il pericolo più grande può arrivare in primo luogo dalla Premier, ma anche dalla Bundesliga. Resta il fatto che i nomi di Nzola e Dovbyk sono ancora sottolineati in rosso nelle prospettive di mercato di Cairo e Vagnati: e va detto subito. Perché, Juric o non Juric, anche i vertici del Torino sono assolutamente convinti che per la prossima stagione serva inserire in squadra una prima punta di primo livello, capace di garantire una buona prolificità offensiva.
Le trattative per Cheddira e Nzola
Prova ne siano i canali di dialogo non soltanto mai interrotti, ma addirittura di nuovo lucidati durante e dopo il mercato di gennaio. Allorché Cairo e Vagnati si misero in moto per portare a Torino dapprima Nzola e poi in alternativa il marocchino Walid Cheddira, ma senza sfondare: Spezia e Bari li avevano blindati chiudendo a ogni possibile trattativa, i liguri con l’obiettivo della salvezza, i pugliesi con negli occhi la corsa alla Serie A. E Cheddira ancor oggi, così come prima di andare ai Mondiali, è il capocannoniere della B con 15 reti (e 6 assist-gol) in 21 presenze: ma date le sue qualità, ormai è entrato in orbita Napoli, per via della proprietà dei due club “di famiglia”. Morale: costi sempre più alti e difficoltà crescenti, per il Torino. Non così invece si deve dire di Nzola: su cui anche Juric aveva dato il proprio via libera a cavallo tra autunno e inverno, come all’inizio dell’estate per Dovbyk (che resta un comprensibilissimo pallino di Vagnati, per via delle sue doti di centravanti goleador).
Dovbyk, gol a raffica
Anche quest’anno Dovbyk sta segnando a raffica, giocando in stadi senza pubblico nelle regioni dell’Ucraina meno oggetto di bombardamenti russi, con i giocatori pronti ad abbandonare il campo in qualsiasi momento in caso di allarmi aerei. Il suo club, il Dnipro, è primo in classifica a pari punti con lo Shakhtar e Dovbyk è il capocannoniere del campionato con 12 reti (l’ultima nello scorso weekend) e 3 assist-gol in 15 presenze, cui aggiungere 5 timbri in Conference. Anche della nazionale è da tempo un punto fermo: 14 gettoni e 6 reti, le ultime 2 a settembre. A oggi costa poco meno di 15 milioni: una cifra sicuramente importante, ma tutto fuorché esagerata date le qualità e le potenzialità del centravanti 25enne (gran fi sico, un metro e 89, potenza e tecnica, ottimo fi uto sotto porta, abile anche nel gioco aereo, capace di far reparto da solo). Il Torino nella scorsa primavera/estate si era avvicinato a quota 10 milioni, ma il Dnipro non scese mai vicino a queste cifre. E poi l’ingaggio del turco Ilkhan chiuse ogni discorso: il club granata, a quel punto, non aveva più posti liberi per extracomunitari provenienti dall’estero. Non così dal prossimo luglio: e Dovbyk, difatti, continua a essere monitorato a distanza da Vagnati e dal caposcout Specchia con il proposito di condurre nuovi assalti.
La concorrenza
Occhio anche al Bologna, all’Udinese se cederà Beto, alla Salernitana: altri club che si erano mossi a turno tra l’estate e lo scorso gennaio. Sempre l’Udinese per gli stessi motivi è interessata pure a Nzola, come il Torino. Costanti e ottimi i rapporti tra Cairo e gli agenti del nazionale angolano (11 reti e un assist-gol in 21 presenze in questo campionato): rapporti di nuovo lubrificati in questo periodo. Se lo Spezia rimanesse in A, potrebbe chiedere tra 6 e 7 milioni, una volta depositato il diritto di rinnovo unilaterale sino al 2024 (una formalità; l’attuale scadenza riporta al prossimo giugno). Lo Spezia ha già ricevuto sondaggi anche da parte di club francesi e inglesi di medio livello.