Torino, Sanabria tra le stelle del 2023!

Soltanto Osimhen e Lautaro, primo e secondo tra i marcatori, hanno segnato più del granata
Torino, Sanabria tra le stelle del 2023!© ANSA

TORINO - “Triste, solitario y final”. Prendendo spunto dal libro scritto da un argentino - che ha il nome di un ex attaccante (Osvaldo) e il cognome di un ex trequartista del Toro adesso al Bologna (Soriano) - per trattare il caso di un paraguaiano, si può a ragion veduta dire che Sanabria aveva chiuso il 2022 con l’umore cupo, isolato in campo e vicino a terminare l’avventura in granata. Soriano, sempre l’argentino, è però anche autore di “L’ora senz’ombra”, nonché di “Pensare con i piedi”. Ebbene Tonny da San Lorenzo, quarta città del Paraguay per numero di abitanti, nel 2023 ha fatto scoccare la sua ora senza ombra, in campo trasferendo la mente nei piedi. Undici le partite disputate dal centravanti granata nel nuovo anno, 5 le reti segnate. Nel 2022, per rendere chiaro il confronto, aveva giocato 10 gare realizzando appena 2 reti. Le une più le altre sono comunque servite per centrare il record personale di gol nel massimo campionato italiano. Nella Liga era arrivato a 11, nel 2015-16 con lo Sporting Gijon. In Italia, invece, con Genoa prima e nel Toro l’anno scorso si era fermato a 6. Indubbiamente poche, a differenza di un trend che nel 2023 lo pone alle spalle soltanto di Osimhen e Lautaro, tra i migliori marcatori della Serie A. Il nigeriano che sta contribuendo da assoluto protagonista alla cavalcata del Napoli ha messo assieme 10 reti in 11 prove, Lautaro 7 e Sanabria appunto 5 con lo stesso numero di partite giocate dell’azzurro. Goloso lontano dal Grande Torino, il granata è invece un po’ schizzinoso in casa: ha infi lato soltanto la Cremonese il 20 febbraio. Sei i gol totali in trasferta: anche qui è terzo dietro a Osimhen (9) e Lautaro (7).

Un nuovo Sanabria

Importante, per aumentare il tasso di pericolosità del numero 9 del Toro, l’adattamento tattico recentemente proposto da Juric. Il quale non avendo ricevuto una alternativa sul mercato, e dovendo quasi sempre rinunciare a un Pellegri spesso infortunato, ha cercato di modellare lo sviluppo del gioco negli ultimi trenta metri per favorire le peculiarità di Sanabria. Che, come dice lo stesso tecnico croato, non ha la progressione e la potenza di Nzola, ma che se adeguatamente servito in area di rigore è un centravanti pericoloso. Nei suddetti trenta metri è un giocatore abile a difendere il pallone favorendone la circolazione, ma da quella zona di campo fatica ad attaccare gli spazi. In area, invece, ha guizzi importanti, sente l’anticipo sull’avversario e ha le qualità per finalizzare di prima intenzione le giocate dei compagni. Prova ne siano stati i gol realizzati nel derby e a Lecce. Contro la Juve è stato rapido nel lasciare tutti sul posto e mettere alle spalle di Szczesny, al Via del Mare ha letto prima dei difensori giallorossi lo sviluppo dell’azione costruita sulla sinistra dal redivivo Radonjic. «Stiamo avendo benefici da alcuni movimenti suoi e dei compagni che abbiamo cambiato nell’area di rigore avversaria - spiegava Juric dopo il 2-0 in Salento -. Il suo attacco alla porta è cambiato, Tonny sente fiducia e in lui sta scattando qualcosa di positivo. Ci sta dando tanto, e non solo per i gol che segna».

Le parole di Sanabria

Parole che Sanabria ha fatto proprie. «Mi sento bene - ha confermato -: sento la fiducia dei compagni, dell’allenatore e della società. Sono felice di stare qui, Torino è il posto dove voglio essere». Quindi lo sguardo viene rivolto all’ultimo appuntamento prima della sosta, alla sfida interna contro la capolista. «Stiamo giocando bene da molto tempo a questa parte, e ora il nostro obiettivo è lavorare per fare una bella partita contro il Napoli». Squadra con valori decisamente superiori a quelli dei granata, così come pure Osimhen ha qualità più alte rispetto a quelle di Sanabria. In una singola partita il Toro può però regalarsi una soddisfazione, e il sudamericano vincere la sfida a distanza contro il campione nigeriano. «Il Napoli non ha punti deboli, ma noi vogliamo restare ambiziosi», aggiungeva, in proposito, Juric a Lecce.

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