Ilic, ecco il piano per prendersi il Torino

L’acquisto boom di gennaio finora ha convinto a metà. Energia positiva con la Serbia: la volata finale granata passa dai suoi piedi e dal suo cervello
Ilic, ecco il piano per prendersi il Torino© LAPRESSE

La crescita di un giocatore passa inevitabilmente dalle responsabilità. Ivan Ilic, nel contesto Toro, è conscio di averne tante. Per ovvi motivi: perché i granata lo hanno strappato al Verona per oltre 16 milioni a gennaio, perché di fatto è un figlioccio di Ivan Juric e perché il club ha scelto di puntare con decisione su di lui, praticamente senza guardarsi intorno. Tanti motivi che accendono i riflettori sul ragazzo, che nei due mesi conclusivi di campionato deve dare di più. L'avvio della sua avventura sotto la Mole, infatti, non è stato fortunatissimo. Gettato nella mischia nella ripresa dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, si è dovuto fermare subito dopo: colpa di una caviglia trascurata a Verona e che ha finito per condizionare rendimento e minutaggio una volta approdato a Torino. Ha saltato la sfida contro l'Udinese, si è seduto in panchina contro il Milan lasciando spazio all'esordio di Gineitis, ma poi ha iniziato a mettersi in mostra. Subito ad alti livelli, perché Ilic è esattamente l'elemento che serve al Toro: assist contro la Cremonese, pallone magico per Sanabria nel derby contro la Juventus e poi due buone prestazioni contro Bologna e Lecce.

La panchina con il Napoli

Poi, però, la panchina contro il Napoli. Commentata così da Juric: «In settimana ho visto bene Linetty e Ricci rispetto a Ilic, si sono allenati meglio a livello di dinamismo e di gioco. L'ultima partita di Ivan contro il Lecce non mi è piaciuta molto, deve crescere tanto: è stato condizionato dall'infortunio. A tratti abbiamo visto belle cose in questo periodo, ma c'è tanto da lavorare per alzare il livello di passaggi e contrasti. Nel derby e contro il Bologna ci ha fatto vedere cosa potrebbe essere». Parole chiare, con toni decisi e un messaggio chiaro al giocatore: Ilic ha l'obbligo di crescere. In questo senso, la nazionale può rivelarsi essenziale per ricaricare le pile, per assorbire energia positiva.

Ilic in nazionale

Ivan è entrato nel secondo tempo della gara contro la Lituania, dando buonissimi segnali: ha rimpiazzato Sasa Lukic, garantendo l’equilibrio di cui il ct Stojkovic aveva bisogno nella ripresa. Tanti sorrisi a fine partita dopo il successo, che inaugura al meglio il cammino verso Euro 2024 della nazionale balcanica. In questo momento Ilic sta benissimo nel ritiro della Serbia: aveva bisogno, dopo mesi di grandi novità professionali (prima le voci del mercato estivo, poi la convocazione per il Mondiale in Qatar, l’infortunio alla caviglia e infine il trasferimento a Torino), di un momento di decompressione. Di confronto con i compagni di squadra Milinkovic-Savic e Radonjic, ma anche di dialogo con Lukic, passato al Fulham subito dopo il suo arrivo al Filadelfia. Parlare del suo ruolo in granata, con chi ha conosciuto l’ambiente per anni, può essere utile. Adesso, però, il focus è sulla Serbia: lunedì c’è la gara contro il Montenegro, poi rientrerà a Torino. Juric lo aspetta per rilanciarlo già lunedì prossimo, nella trasferta col Sassuolo. Contro una squadra dal tasso tecnico elevato come quella di Dionisi è impossibile fare a meno di Ilic.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...