Torino, ciao Europa nel modo peggiore. Cairo e Juric, ora la verità

La squadra granata superata in casa dai nerazzurri grazie al gol di Brozovic. Ma l'Inter si è solo allenata per Istanbul, Sanabria e compagni troppo molli e inconcludenti. E sul futuro serve chiarezza

TORINO - Un gol di Brozovic spazza via le speranze granata di conquistare l’8º posto e l’eventuale possibilità di andare in Conference League se l’Uefa dovesse estromettere la Juventus per un anno dalle competizioni europee. L’Inter, dal canto suo, ha vinto senza sudare più di tanto facendo un turnover mirato che ha permesso a tutti di fare fiato. Essì, per la squadra di Simone Inzaghi si è trattato poco più di un allenamento e nessun giocatore è uscito dal campo infortunato. Buon segno in vista della finale di Istanbul contro il terribile Manchester City di Pep Guardiola che ha appena conquistato FA Cup battendo per 2-1 i cugini dello United. Tutto bene per i nerazzurri, tutto sin troppo facile per l’Inter: probabilmente neppure lei si aspettava un Toro così fragile, dimesso, pauroso.

Toro, dove è finita l'aggressività?

Pensare che la caratteristica dei giocatori di Juric è quella di essere aggressivi, fare pressing, giocare avanti dall’inizio alla fine. E invece, proprio nella partita in cui queste caratteristiche le avrebbero permesso di ottenere un risultato importante, ha deluso facendo esattamente il contrario di quello che ha sempre fatto. Hanno deluso tutti: dal portiere Vanjia, addormentato sul tiro tutt’altro che irresistibile di Brozovic, a Sanabria che nel finale si è divorato (neppure lui probabilmente sa come) un gol praticamente fatto. Ilic e Ricci non sono pervenuti. Insomma, nella partita più importante della stagione il Toro ha steccato, non ha giocato, o meglio giocato senza anima e cuore.

Juric e Cairo, siate sinceri con il Toro

Adesso in casa Toro bisogna fare subito chiarezza per rispetto nei confronti dei tifosi. A partire da Juric: resta o se ne va? Per continuare con la dirigenza: ha intenzione di riscattare i cartellini di Vlasic, Miranchuk e Lazaro? E poi ancora: intende rinforzare la squadra? Schuurs resta o sarà ceduto? Tutte domande che al più presto devono avere delle risposte, non si può aspettare più di tanto per non compromettere quello che di buono, soprattutto sul piano del gioco, si è fatto in questa stagione. E l’Inter - per concludere l’analisi di questa partita - può preparare la finale di Istanbul in tutta tranquillità, con tutti i giocatori rodati e sani. E con un grande vantaggio: avere tutto da guadagnare e poco da perdere considerando la forza del City.

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