“Juric è il Mourinho del Torino e Vlasic diventerà un top”

Dalic: "Ivan è un perfezionista e trasmette grinta a tutti, come il portoghese. Pensa soltanto al club granata, anche quando dorme! E con lui Nikola esploderà"
“Juric è il Mourinho del Torino e Vlasic diventerà un top”© Getty Images

SARAJEVO (Bosnia-Erzegovina) - È stato uno dei protagonisti della 12ª edizione di “Simposar”, simposio sportivo che ogni fine estate richiama nella capitale della Bosnia ed Erzegovina giocatori, allenatori, dirigenti, manager, arbitri e leggende di tutte le nazioni ex jugoslave. Zlatko Dalic, ct della Croazia, ha voluto soffermarsi innanzitutto sulla proiezione in anteprima del nuovo docu-film dedicato a uno dei più grandi cestisti europei mai esistiti: il mancino dalmata Toni Kukoc, 55 anni lunedì, l’Airone di Spalato, campione del mondo e MVP nel 1990 con l’allora Jugoslavia unita (92-75 all’Unione Sovietica nella finale al Luna Park di Buenos Aires), ex colonna dei Chicago Bulls (dove giocò con Michael “Air” Jordan), Philadelphia 76ers, Atlanta Hawks, Milwaukee Bucks ? precedentemente pure uno scudetto e una Coppa Italia con la Benetton Treviso ? nonché inserito fra i membri della FIBA Hall of Fame e del “Naismith Memorial Basketball Hall of Fame”.

«Mi sono emozionato a vedere le immagini del “Magico 7” ? racconta Dalic ? che è l’azzeccato titolo della pellicola (ndr: curata dal poliedrico regista bosniaco Sabahudin Topalbecirevic, giornalista, scrittore e organizzatore del convegno). Kukoc è stato un po’ il nostro Maradona del basket. Una grandissima gloria dello sport croato a cui tutti siamo legati».

Juric alla Mourinho

Il discorso passa poi al calcio. E il ct nato in Bosnia da genitori croato-bosniaci si sofferma a parlare volentieri del suo connazionale Ivan Juric, che sta lavorando sodo per portare in alto il Torino. «Lo conosco bene perché abbiamo giocato insieme nell’Hajduk Spalato ? precisa subito ? . Eravamo entrambi centrocampisti. Cioè coprivamo il settore nevralgico di ogni squadra. E anche lui come il sottoscritto era già un po’ un allenatore “in pectore”. Non mi ha per nulla sorpreso quando “Ivica”, appena appese le scarpette al chiodo, è diventato subito il vice-tecnico del Genoa Primavera. Io lo stimo, mi piacciono la sua grinta e le sue idee tattiche. È un maniaco, in senso buono, cioè un perfezionista che studia calcio dal mattino alla sera. Lui va a dormire pensando al Toro e si sveglia pensando al Toro. Ha un che di Mourinho... ». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

"Juric farà carriera"

Dalic non ha dubbi sul fatto che il tecnico granata proseguirà nel suo percorso virtuoso salendo sempre più di livello. «È destinato a fare carriera: bravo e preparato. Ne sono sicuro. È passato dalla prima squadra del Mantova al Crotone, poi dal Genoa al Verona e ora sta completando la sua terza stagione al Torino. Non posso sapere cosa farà in futuro, ma lo vedo in ascesa costante. La Nazionale croata? Perché no. Un giorno potrebbe pure sedersi sulla panchina che adesso sto occupando io. In un futuro più remoto magari, anche se nel calcio non si sa mai... ».

"Vlasic cambi il chip"

Il discorso cade quindi sull’altro croato del Toro, ovvero il trequartista spalatino Vlasic che Cairo ha acquistato a titolo definitivo un mese fa dopo un lungo tira e molla con i londinesi del West Ham detentori del cartellino. «Nikola ha stoffa e talento, ma a Londra non ha reso come previsto analogamente a quanto era già successo all’Everton. Bravissimo invece nel triennio a Mosca con il CSKA. Ecco, lui deve tornare a quei livelli. È semplicemente una questione di “chip” mentale. Ne abbiamo parlato insieme. Già la scorsa stagione a Torino ha fatto vedere cose interessanti. Juric lo rimetterà a lucido. Io l’ho chiamato per i Mondiali in Qatar, dove ha avuto il suo minutaggio giocando in 6 partite, perché credo in lui. E la settimana scorsa l’ho inserito nell’ultima mezz’ora al posto di Modric nel 5-0 di Rijeka contro la Lettonia per le qualificazioni europee».

Su Mitrovic e Vlahovic

Gli chiediamo anche un parere sulla situazione di Vlahovic alla Juve. Ma Dalic preferisce declinare l’invito concentrandosi sui suoi croati. Però poi a una domanda del giornalista belgradese Vladimir Zivkovic di SK TV, risponde così: «Il livello del calcio serbo è cresciuto, sono quasi come noi. Io non conosco l’odio, sono cattolico credente, tifo sempre per le Nazionali dell’ex Jugoslavia: eccetto quando giocano contro di noi. Se avessi avuto Mitrovic e Vlahovic in Qatar, magari avrei vinto la medaglia d’oro...».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SARAJEVO (Bosnia-Erzegovina) - È stato uno dei protagonisti della 12ª edizione di “Simposar”, simposio sportivo che ogni fine estate richiama nella capitale della Bosnia ed Erzegovina giocatori, allenatori, dirigenti, manager, arbitri e leggende di tutte le nazioni ex jugoslave. Zlatko Dalic, ct della Croazia, ha voluto soffermarsi innanzitutto sulla proiezione in anteprima del nuovo docu-film dedicato a uno dei più grandi cestisti europei mai esistiti: il mancino dalmata Toni Kukoc, 55 anni lunedì, l’Airone di Spalato, campione del mondo e MVP nel 1990 con l’allora Jugoslavia unita (92-75 all’Unione Sovietica nella finale al Luna Park di Buenos Aires), ex colonna dei Chicago Bulls (dove giocò con Michael “Air” Jordan), Philadelphia 76ers, Atlanta Hawks, Milwaukee Bucks ? precedentemente pure uno scudetto e una Coppa Italia con la Benetton Treviso ? nonché inserito fra i membri della FIBA Hall of Fame e del “Naismith Memorial Basketball Hall of Fame”.

«Mi sono emozionato a vedere le immagini del “Magico 7” ? racconta Dalic ? che è l’azzeccato titolo della pellicola (ndr: curata dal poliedrico regista bosniaco Sabahudin Topalbecirevic, giornalista, scrittore e organizzatore del convegno). Kukoc è stato un po’ il nostro Maradona del basket. Una grandissima gloria dello sport croato a cui tutti siamo legati».

Juric alla Mourinho

Il discorso passa poi al calcio. E il ct nato in Bosnia da genitori croato-bosniaci si sofferma a parlare volentieri del suo connazionale Ivan Juric, che sta lavorando sodo per portare in alto il Torino. «Lo conosco bene perché abbiamo giocato insieme nell’Hajduk Spalato ? precisa subito ? . Eravamo entrambi centrocampisti. Cioè coprivamo il settore nevralgico di ogni squadra. E anche lui come il sottoscritto era già un po’ un allenatore “in pectore”. Non mi ha per nulla sorpreso quando “Ivica”, appena appese le scarpette al chiodo, è diventato subito il vice-tecnico del Genoa Primavera. Io lo stimo, mi piacciono la sua grinta e le sue idee tattiche. È un maniaco, in senso buono, cioè un perfezionista che studia calcio dal mattino alla sera. Lui va a dormire pensando al Toro e si sveglia pensando al Toro. Ha un che di Mourinho... ». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
“Juric è il Mourinho del Torino e Vlasic diventerà un top”
2
"Juric farà carriera"