Buongiorno certezza Toro e Italia, Spalletti lo chiama: “Ti aspetto”

Il ct lo considera parte del gruppo. Ale spera di tornare con l’Inter: per il rientro decisivi i prossimi 4-5 giorni, altrimenti ci sarà a Lecce il 28
Buongiorno certezza Toro e Italia, Spalletti lo chiama: “Ti aspetto”© Marco Canoniero

TORINO - Sembra una coincidenza. Un segno del destino. Uno strano sortilegio che ha finito per sgonfiare il Toro. Da quando Alessandro Buongiorno nella gara contro la Lazio ha abbandonato il terreno di gioco per infortunio sono iniziati i guai. Non tanto e non solo riferiti al reparto difensivo. La sensazione è che Ivan Juric abbia perso un riferimento, una certezza, un leader. Così a ruota sono nati i vari passi falsi: il ko dell'Olimpico, il pareggio insipido contro il Verona e anche la forte delusione subita nel derby contro la Juventus. La verità è che esiste un Toro con e uno senza Buongiorno, un giocatore diventato imprescindibile perché quando non c'è la squadra sembra svestita. L'importanza del ragazzo nello scacchiere è ormai fuori discussione da parecchio tempo: Alessandro è cresciuto, ha limitato al minimo gli errori, ha preso consapevolezza dei propri mezzi e si è imposto. Anche per merito di Juric, un maestro d'eccellenza per chi aspira a diventare un grandissimo difensore.

Luciano Spalletti osserva, apprezza e applaude. Non è un caso che il nuovo commissario tecnico, subito dopo l'infortunio, abbia telefonato di persona a Buongiorno. Non ha fatto promesse, come è ovvio. Ma si è sincerato delle condizioni del ragazzo: si è informato su di lui, ha chiesto per filo e per segno tutto sul programma di recupero e gli ha lasciato le porte spalancate per il futuro. Per le sfide contro Malta e Inghilterra lo avrebbe convocato, probabilmente al posto di Federico Gatti, per ironia della sorte decisivo contro il Toro. Spalletti considera Buongiorno uno dei suoi, nonostante abbia deciso di puntare su altri giocatori a inizio settembre, nel primo giro ufficiale di convocazioni. Da lì in avanti, però, il centrale del Toro ha fatto ulteriori step di crescita.

Buongiorno, l'attenzione di Spalletti

Così è riuscito a catturare l'attenzione dell'ex tecnico del Napoli, che già in passato lo aveva seguito con una certa attenzione. Spalletti lascia che sia il campo ad avere l'ultima parola su chiunque, ma Buongiorno fa indubbiamente parte di chi spera di strappare una chiamata per il prossimo Europeo, ammesso che l'Italia riesca a qualificarsi (guai a dare tutto per scontato). Il ct è vicino al ragazzo, che dal canto suo sta facendo piccoli passi verso la guarigione. Ci vorrà ancora qualche giorno, ma il classe '99 punta con decisione alla sfida contro l'Inter del 21 ottobre. Forte dei miglioramenti che sta compiendo. La lesione di primo grado al muscolo lungo adduttore destro può essere infida, ma Buongiorno sta curando al meglio il proprio corpo e sente sempre meno dolore. Juric spera di riaverlo già contro i nerazzurri, ma tutto dipenderà dallo sviluppo del recupero nei prossimi quattro-cinque giorni. Se il passo dovesse essere questo, la gara contro la squadra di Simone Inzaghi non sarà più una chimera. Altrimenti, il capitan futuro del Toro tornerà senza affanni per riprendersi il proprio posto a partire dalla trasferta di Lecce, prevista per il sabato seguente, 28 ottobre.

Toro, senza Buongiorno non è la stessa cosa

I granata lo hanno sostituito prima con Sazonov e poi con Tameze, ma non è la stessa cosa. Anche perché Schuurs da centrale non ha la stessa resa rispetto a quando viene impiegato da braccetto di destra, per cui il valore complessivo del reparto senza Buongiorno cala. Juric ha utilizzato queste parole per descrivere l’importanza del giocatore: «Dietro ci dà tanta sicurezza, è un punto di riferimento per noi», così il tecnico dopo la sconfitta contro la Lazio. Anche Spalletti la pensa allo stesso modo e vuole investire tanto sul simbolo granata, senza farsi troppi problemi a proposito dell’adattabilità in una difesa a quattro. Pure Roberto Mancini non ebbe remore a giugno. Contro l’Olanda lanciò Buongiorno dall’inizio: non si è mai pentito di una scelta che lo ha immediatamente ripagato.

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