Toro, tra ribellioni e moduli: tutte le spine di Juric

Le tensioni con Radonjic, Ilic, Sanabria e Karamoh hanno condizionato le scelte. E l’arrivo di Zapata ha costretto il tecnico a rivedere le idee tattiche
Toro, tra ribellioni e moduli: tutte le spine di Juric© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Non è stato un avvio di stagione semplice per Ivan Juric. Non solo per i risultati negativi, ma anche nella gestione di alcuni elementi dal carattere difficile. Lo stesso tecnico, in alcune circostanze, ha svelato che in allenamento ci sono stati situazioni nelle quali alcuni giocatori dovevano e potevano dare di più. Altri, invece, sia in campo sia sui social hanno manifestato il loro malcontento in maniera plateale per il poco utilizzo. Il più attivo, in questo senso, è Radonjic: dopo il gol vittoria contro il Genoa si è rivolto alla panchina con un segno abbastanza eloquente, per poi dare il meglio di sè on line. Senza dimenticare le frasi di Bellanova, che in un’intervista raccontava, con toni scherzosi, che Rado (più di tutti) e Seck spesso arrivano tardi agli allenamenti. Tutto qui?

Altri problemi

Macché, altri problemi. Uno dopo l’altro, fin dall’inizio di stagione in quel di Pinzolo. In Trentino tutti ricordano quando Ilic, durante una partitella, fu allontanati dal campo da Juric per scarso impegno, con il giocatore che gettò a terra la pettorina in maniera rabbiosa: e, forse, in quel momento il centrocampista serbo ha segnato in maniera negativa un’annata che stenta a decollare. E sempre a Pinzolo, nella prima conferenza stampa stagionale, il tecnico rivelò che Sanabria aveva incontrato diverse problematiche per essersi presentato con qualche chilo di troppo dopo le vacanze.
Anche con il via delle partite ufficiali i problemi non sono mancati. L’acquisto di Zapata, per esempio, è stato un chiaro input della società nei confronti dell’allenatore a cambiare sistema, a provare qualcosa di nuovo visto che il suo 3-4-2-1 rischiava di essere diventato prevedibile. E con l’ex atalantino arrivato per essere titolare, Sanabria si è sentito tagliato fuori, visto che il tecnico per un bel po’ non ha voluto abbandonare il proprio credo calcistico. «Ho visto Tonny un po’ giù la prima settimana dopo l’arrivo di Duvan, poi si è ripreso», aveva spiegato poi il croato. La scelta di puntare sulla doppia punta ha sgonfiato la questione, per la tranquillità di tutti. Ma intanto Radonjic e Ilic sono stati messi ai margini perché accusati di scarso impegno negli allenamenti e a loro si è aggiunto per un certo periodo anche Karamoh, a cui è stato quasi sempre preferito Seck. Su Ilic, arrivato a gennaio su sua espressa richiesta per un costo di 16 milioni, il tecnico ha speso parole incoraggianti dopo la partita di Coppa Italia contro il Frosinone («Ultimamente si sta impegnando, lo vedo più attivo»), mentre Radonjic non è più stato utilizzato e continua a esprimere la propria insoddisfazione sui social, come dicevamo: tanto che non è da escludere, se le cose non dovessero cambiare, una sua partenza a gennaio.

Sfida al Sassuolo

La partita di domani contro il Sassuolo può chiarire molte cose anche per quanto riguarda gli equilibri dello spogliatoio perché dettagli e sfumature si notano subito. I granata devono assolutamente conquistare i tre punti per dare un significato alla loro stagione ed è chiaro che un’eventuale sconfitta spingerebbe la squadra a un passo dalla zona retrocessione, possibilità che nessuno vuole prendere in considerazione anche considerando gli investimenti compiuti per rinforzare la rosa e acquistare i giocatori che voleva Juric: Lazaro, Vlasic e il già citato lo scorso anno Ilic, per esempio. In più non è stato venduto nessuno dei big nonostante le numerose richieste arrivate. Sassuolo e poi Monza: poi, durante la pausa riservata alle nazionali, Cairo e Vagnati faranno il punto della situazione.

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